Grano saraceno (pseudocereale)
- Che cos’è il grano saraceno (pseudocereale)?
- Quali sono le origini del grano saraceno (pseudocereale) e come viene prodotto?
- Esistono diverse varietà di grano saraceno (pseudocereale)?
- Quali sono le proprietà nutrizionali del grano saraceno (pseudocereale) e qual è il suo ruolo nella dieta?
- Come viene utilizzato in cucina?
Che cos’è il grano saraceno (pseudocereale)?
Il grano saraceno appartiene a un gruppo di alimenti comunemente chiamati pseudocereali, ovvero semi che vengono consumati come cereali, ma che crescono in modo diverso.
Altri pseudocereali comuni includono la quinoa e l’amaranto. Nonostante il nome, il grano saraceno non ha alcun legame con il grano ed è, quindi, privo di glutine.
Quali sono le origini del grano saraceno (pseudocereale) e come viene prodotto?
Il grano saraceno (pseudocereale) è originario della Manciuria e della Siberia. Si è, poi, diffuso in Cina nel X secolo e in tutto l’Occidente durante il Medioevo.
Oggi, viene coltivato principalmente nell'emisfero settentrionale, soprattutto in Russia, Kazakistan, Cina ed Europa centrale e orientale.
È usato per fare il tè di grano saraceno o viene trasformato in semole, farina e noodles. Le semole, consumate più o meno come il riso, sono l'ingrediente principale di molti piatti tradizionali europei e asiatici.
Esistono diverse varietà di grano saraceno (pseudocereale)?
Le tipologie di grano saraceno maggiormente coltivate sono quella comune (Fagopyrum esculentum) e il tartaro (Fagopyrum tartaricum).
Il grano saraceno tartaro ha un valore nutrizionale maggiore rispetto alla varietà comune, ma viene coltivato meno a causa del suo gusto leggermente amaro.
In linea generale, questo alimento è diventato popolare grazie ai suoi numerosi benefici dovuti al suo alto contenuto di minerali e antiossidanti.
Disclaimer: l’elenco delle varietà potrebbe non essere esaustivo.
Quali sono le proprietà nutrizionali del grano saraceno (pseudocereale) e qual è il suo ruolo nella dieta?
Il valore nutrizionale del grano saraceno, e in particolare della varietà tartaro, è notevolmente superiore a quello di molti altri cereali. I carboidrati sono la componente principale, ma vi si trovano anche fibre, proteine, minerali e antiossidanti.
In circa 100 grammi di questo alimento sono contenuti:
- Calorie: 343.
- Acqua: 10%.
- Proteine: 13,3 g.
- Carboidrati: 71,5 g.
- Zucchero: 0 g.
- Fibra: 10 g.
- Grassi: 3,4 g.
Il grano saraceno ha un basso indice glicemico (IG), il valore che si riferisce alla rapidità di aumento dei livelli di zucchero nel sangue dopo un pasto. In particolare, alcuni dei carboidrati solubili del grano saraceno, come il fagopiritolo e il D-chiro-inositolo, si sono dimostrati in grado di aiutare a moderare l’aumento degli zuccheri nel sangue dopo i pasti.
Inoltre, il grano saraceno, in particolare la varietà tartaro, è più ricco di antiossidanti rispetto a molti altri cereali comuni e i suoi composti vegetali includono rutina, quercetina, vitexina e D-chiro-inositolo.
La rutina può ridurre il rischio di malattie cardiache prevenendo la formazione di coaguli di sangue, diminuendo l'infiammazione e la pressione sanguigna.
Il grano saraceno è, inoltre, più ricco di minerali rispetto a molti altri pseudocereali e cereali. Contiene una buona quantità di manganese, rame e magnesio, ma è carente di vitamine.
Disclaimer: l’elenco potrebbe non essere esaustivo.
Il grano saraceno non ha effetti avversi noti se consumato con moderazione, tuttavia è più probabile che si sviluppi un’intolleranza a questo alimento in coloro che lo consumano spesso e in grandi quantità.
Inoltre, un fenomeno noto come cross-reattività allergica rende la manifestazione di un’allergia più comune in coloro che sono già allergici al lattice o al riso. In questi casi i sintomi possono includere eruzioni cutanee, gonfiore, difficoltà digestive e, nel peggiore dei casi, gravi shock allergici.
Come viene utilizzato in cucina?
Il grano saraceno è un ingrediente versatile in cucina e viene utilizzato come base per la preparazione di numerosi piatti tradizionali europei e asiatici.
È usato per fare il tè o viene trasformato in semole, farina e noodles con cui è possibile preparare numerose ricette dolci e salate.
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