Alimentazione e diverticolite
Che cos’è la diverticolite e quali sono le principali cause?
La diverticolite è una patologia infiammatoria gastroenterica che interessa la porzione crassa dell'intestino.
Questa malattia può colpire solamente chi presenta la cosiddetta diverticolosi, ossia “presenza di diverticoli”. I diverticoli, ovvero estroflessioni (piccole ernie) della mucosa intestinale, si presentano sotto forma di prominenze arrotondate. Si sviluppano quando i punti deboli della parete intestinale cedono sotto pressione, causando il rigonfiamento di alcune sezioni. I diverticoli possono essere singoli ma più spesso sono multipli; di rado colpiscono prima dei 40 anni, e infatti sono una condizione piuttosto frequente sopra i 60 anni.
Il paziente con diverticolite lamenta un dolore molto forte a cui si possono associare sintomi quali:
- Dolore addominale;
- Dolore associato a stipsi/diarrea;
- Meteorismo;
- Riduzione dell’appetito;
- Nausea.
Lo sviluppo dei diverticoli è correlato a un’alterazione della motilità intestinale, con un aumento locale della pressione che determina una fuoriuscita della mucosa nei punti più deboli.
Tuttavia, abitudini alimentari sbagliate, quali un consumo eccessivo di alimenti raffinati (carni, grasse, cibi conservati) e un basso consumo di alimenti ricchi di fibre (come frutta, verdura e legumi, cereali integrali), potrebbero favorire l’insorgenza di diverticoli.
La diagnosi della diverticolite si esegue mediante radiografia, tac, colonscopia ed ecografia addominale.
Come combattere la diverticolite?
Talvolta la diverticolite si scopre per casualità poiché asintomatica. Si raccomanda di far caso ad eventuali sintomi, come meteorismo e nausea, e di rivolgersi prontamente al proprio medico curante.
Un ruolo importante, in presenza di diverticoli, è svolto dalla pratica abituale di una leggera attività fisica, che aiuta a mantenere tonica la muscolatura addominale e a facilitare l’evacuazione delle feci. Un’altra precauzione è quella di non fumare.
Uno studio condotto dal Cancer Epidemiology Unit della Oxford University ha evidenziato come la principale precauzione per prevenire l’infiammazione dei diverticoli è legata all’attenzione nei confronti della dieta.
Infatti, in caso di diverticolite, si procede sottoponendo il paziente a una dieta liquida o semiliquida e, quando è in atto l’infiammazione, raccomandando alimenti a basso contenuto di fibre come:
- Pasta, riso o semolino in brodo, conditi con olio crudo;
- Carne (tritata o omogeneizzata);
- Pesce (anch'esso tritato);
- Uova.
In seguito il medico suggerirà di aumentare la consistenza dei cibi aggiungendo pane bianco secco, grissini, fette biscottate, prosciutto crudo e bresaola. In presenza di infiammazione ai diverticoli sono indicati anche frutti come la banana e la mela. Da consumare lesse vi sono zucchine, carote e patate. Anche i centrifugati possono far parte della dieta. Si possono consumare latticini a basso contenuto di lattosio come yogurt e grana.
Per combattere la diverticolite è necessario evitare:
- Cioccolato;
- Cibi fritti e piccanti;
- Bevande alcoliche e gassate;
- Cibi cucinati con grassi aggiunti (soprattutto se di origine animale).
Dopo la fase acuta è bene eliminare per un breve periodo i cibi ad alto contenuto di lattosio, tra i quali il latte e i formaggi freschi.
Per prevenire la diverticolite, è raccomandabile seguire un’alimentazione che offra la giusta quantità di fibre, così da promuovere la naturale motilità intestinale. Sebbene questa patologia possa essere causata da una dieta povera di fibre, non è generalmente consigliabile assumerne a dismisura durante la fase infiammatoria. Ciò che si consiglia sempre, anche nella fase infiammatoria, è mantenersi idratati e fare attività fisica regolare.
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