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Alimentazione e fratture ossee

Che cosa sono le fratture ossee e quali sono le principali cause?

Il termine frattura designa l'interruzione della continuità di un osso che avviene in genere a seguito di un trauma, come una caduta. La frattura ossea può essere diretta o indiretta, a seconda che la frattura si collochi nella zona traumatizzata o interessi un osso distante dalla parte colpita.

La frattura si associa a intenso dolore, tumefazione nella zona colpita, talvolta deformazione dell'arto, e incapacità nel compiere movimenti.

Tra le principali cause di fratture ossee vi è l’osteoporosi, una condizione che rende le ossa più deboli, fragili e porose, tale da rendere gli episodi di frattura frequenti, soprattutto all’anca, al polso e alla colonna vertebrale.

L'osteoporosi, in breve, si verifica quando la creazione di nuovo osso non tiene il passo con la perdita di quello vecchio. Questa condizione è più comune nelle donne anziane che hanno superato la menopausa.

Una buona alimentazione e un regolare esercizio fisico sono essenziali per mantenere le ossa sane per tutta la vita.

Come combattere le fratture ossee?

L’esercizio fisico è un importante tassello nella strategia di lotta contro le fratture, mediata da una “modulazione virtuosa” del rimodellamento scheletrico che favorisce la nuova formazione rispetto al riassorbimento osseo. Inoltre, nella prevenzione primaria dell’osteoporosi è importante eliminare quei fattori di rischio che portano a una perdita progressiva di massa ossea, come l’abuso di alcol e il fumo di sigarette e di limitare, quando non strettamente necessario, l’utilizzo di farmaci a effetto osteopenizzante.

Un adeguato consumo di alimenti ad alto contenuto di calcio (latte e derivati, noci, nocciole, mandorle) è strategico per favorire il corretto rimodellamento scheletrico e l’acquisizione ed il mantenimento della massa ossea. Per garantire che il calcio introdotto con gli alimenti venga assorbito è necessario avere normali livelli circolanti di vitamina D. La maggior parte del fabbisogno giornaliero della vitamina D deriva dalla sintesi cutanea di colecalciferolo da parte di un sistema enzimatico regolato dai raggi ultravioletti: ecco perché una regolare esposizione al sole, anche di pochi minuti al giorno, è importante per garantire la sintesi di vitamina D e quindi un assorbimento regolare del calcio.

Tra le fonti di calcio vi sono:

  • Prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi;
  • Verdure a foglia verde scuro;
  • Salmone o sardine in scatola;
  • Prodotti di soia, come il tofu;
  • Cereali arricchiti di calcio e succo d'arancia.

Tra le fonti di Vitamina D:

  • Olio di fegato di merluzzo;
  • Trota;
  • Salmone;
  • Latte;
  • Cereali.

Tutte queste misure di prevenzione risultano efficaci quando intraprese prima dell’insorgenza dell’osteoporosi e soprattutto nelle prime decadi di vita, favorendo in tal modo la costituzione del patrimonio scheletrico ed il raggiungimento del picco di massa ossea. Quando l’osteoporosi si è instaurata, e soprattutto quando essa si complica con le fratture, alle modifiche dello stile di vita bisogna aggiungere una terapia farmacologica anti-osteoporotica.

Possono inoltre essere utili i servizi offerti dalle farmacie:

- il test della vitamina D, con un semplice prelievo di una goccia di sangue da un dito è possibile in pochi minuti avere un riscontro rispetto ai propri valori di vitamina D.

- la densitometria ossea, un esame che consente di valutare la densità minerale delle ossa, così da individuare l’eventuale presenza di osteoporosi.

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