Alimentazione e glicemia
Che cos’è la glicemia?
La glicemia indica il quantitativo di glucosio presente nel sangue. Questo zucchero è una risorsa fondamentale per il nostro organismo. I livelli di glicemia dipendono dal glucosio introdotto nell’organismo mediante l’alimentazione, dalla regolazione ormonale e dalla riserva corporea. L’equilibrio nella concentrazione di glucosio nel sangue è affidato a due ormoni: il glucagone e l’insulina.
La glicemia è un parametro molto importante da controllare perché, se in eccesso o in difetto rispetto alla norma, sia in acuto che in cronico, può dare origine a patologie.
La regolazione della glicemia avviene ad opera di specifici ormoni: gli ipoglicemizzanti, che abbassano la glicemia, e gli iperglicemizzanti, che la innalzano.
Il principale ormone ipoglicemizzante è l’insulina, prodotta dal pancreas ed indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
La causa principale dell’iperglicemia è senza dubbio il diabete, tanto da essere considerata un indicatore della presenza della malattia.
I fattori che possono causare un aumento dei livelli di glicemia nelle persone con diabete in terapia, includono:
- Stress;
- Una malattia, anche un semplice raffreddore;
- Mangiare troppo (o non seguire il piano di alimentazione consigliato);
- Scarso esercizio fisico;
- Disidratazione;
- Saltare una dose del farmaco per il diabete, o assumerne una dose sbagliata
- Dose eccessiva di farmaci per aumentare la glicemia (in caso di un episodio di ipoglicemia);
- Assunzione di farmaci steroidei.
I fattori che invece possono causare un abbassamento dei livelli di glicemia (ipoglicemia) sono:
- Minor apporto alimentare rispetto alle abitudini e alla terapia in corso.
- Saltare i pasti.
- Errori nell’assunzione della terapia in termini di dosaggio o di distanza rispetto ai pasti.
- Attività fisica intensa non programmata o programmata senza un adeguato apporto alimentare.
- Assunzione di bevande alcoliche a digiuno.
Come combattere la glicemia alta o bassa?
Uno strumento fondamentale per la lotta agli alti o bassi livelli di glicemia è rappresentato dalla dieta dell’indice glicemico (IG). Il concetto di indice glicemico (IG) è stato elaborato negli anni '70 misura la capacità di un determinato alimento, contenente carboidrati, di alzare i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) una volta digerito. La scala degli indici glicemici è stata costruita ponendo il glucosio puro come standard di riferimento, a cui è stato arbitrariamente assegnato il valore 100.
Gli IG vengono generalmente classificati in 3 categorie:
- bassi (IG<35)
- medi (35<IG<50)
- alti (IG>50)
Esistono diversi studi a supporto dei benefici di una dieta a basso indice glicemico che sembra avere un ruolo nella prevenzione di patologie come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, obesità, tumore del colon e carcinoma mammario.
La dieta suggerisce il consumo di verdure verdi, la maggior parte della frutta, carote crude, fagioli, ceci, lenticchie e cereali. Ancora mais dolce, banane, gelso, ananas crudo, uva passa, cereali d’avena e pane multicereali, crusca d'avena o segale.
Selezionare gli alimenti basati su un indice glicemico o su un valore di carico glicemico può aiutare a gestire il peso corporeo perché molti alimenti che dovrebbero essere inclusi in una dieta ben bilanciata, a basso contenuto di grassi e sana, con alimenti minimamente lavorati, prodotti integrali, frutta, verdura e latticini a basso contenuto di grassi, possiedono bassi valori di indice glicemico.
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