Alzheimer: come prevenirlo
Che cos’è l’Alzheimer e quali sono le principali cause?
Il morbo di Alzheimer, o semplicemente Alzheimer, è una forma di demenza neurodegenerativa che causa la perdita progressiva delle facoltà cognitive e motorie. In linea generale, tende a svilupparsi in età avanzata, ma può anche verificarsi più precocemente, tra i 30 e i 60 anni. Proprio per questa ragione, in questi casi si parla di Alzheimer giovanile.
La patologia è stata scoperta nel 1906 dal medico specializzato in neuropatologie Alois Alzheimer ed è nota per causare disturbi alla memoria e al linguaggio, compromettendo la vita dei pazienti che ne sono affetti. Le cause del disturbo non sono del tutto chiare e ad oggi le ricerche sembrano evidenziare una serie di possibili cause nella genetica, ma anche la dieta e lo stile di vita sono da annoverarsi tra i possibili fattori scatenanti della patologia.
Quali sono i sintomi dell’Alzheimer?
La malattia di Alzheimer causa un graduale peggioramento delle funzioni cognitive e lo sviluppo della patologia può essere riassunto in tre stadi:
- Fase iniziale: durante il primo stadio, si verificano episodi di perdita di memoria a breve termine (smarrire oggetti, non ricordare nomi di luoghi, dimenticare eventi). Le facoltà di scrittura e lettura iniziano ad essere compromesse.
- Fase intermedia: nel secondo stadio della malattia, si nota un progressivo peggioramento dei primi sintomi, con la perdita sempre più frequente di memoria a breve termine e comparsa di disturbi legati a calcolo e linguaggio.
- Fase finale: nell’ultimo stadio della patologia, il paziente non ha più la facoltà di provvedere ai suoi bisogni e necessita di un supporto costante per svolgere qualsiasi attività.
Come si può prevenire l’Alzheimer?
Sebbene non esista una vera e propria prevenzione dell’Alzheimer, la ricerca in questo campo coinvolge numerosi professionisti in studi volti a trovare delle soluzioni per rallentare e ritardare l’Alzheimer. I ricercatori stanno esaminando una varietà di trattamenti per l'Alzheimer, tra cui:
- Allenamento cognitivo;
- Antiossidanti (ad esempio, vitamina C, vitamina E, beta-carotene);
- Acidi grassi omega-3;
- Integrazione di DHA (acido docosaesaenoico);
- Ormoni, trattamenti per il diabete di tipo 2 (l'insulina sembra avere un ruolo nell’Alzheimer);
- Esercizio fisico;
- Trattamenti cardiovascolari.
Disclaimer: l’elenco potrebbe non essere esaustivo.
Ci sono, inoltre, una serie di abitudini che possono abbassare il rischio di comparsa della malattia, tra cui:
- Mantenere una dieta sana: alcuni studi suggeriscono che una dieta mediterranea può ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer. Questo regime alimentare include poca carne rossa e promuove il consumo di cereali integrali, frutta e verdura, pesce e crostacei, noci, olio d'oliva e altri grassi sani.
- Mantenere il cervello attivo: un cervello attivo può ridurre il rischio di Alzheimer. Le attività che aiutano a mantenere il cervello allenato includono ascoltare la radio, leggere i giornali, giocare a giochi di puzzle, visitare musei. Impegnarsi in esercizi mentali sembra creare o contribuire alla "riserva cognitiva". In altre parole, si sviluppano ulteriori neuroni e percorsi nel cervello.
- Smettere di fumare: il fumo può aumentare il rischio di Alzheimer e demenza. Gli ex fumatori o coloro che fumavano meno di mezzo pacchetto al giorno non sembrano avere un rischio maggiore.
- Assumere integratori: tra gli integratori che aiutano a prevenire l’Alzheimer troviamo i cosiddetti “funghi della salute” che offrono numerosi benefici all’organismo, tra cui prevenzione e miglioramento delle difese immunitarie. Sono numerose le ricerche che confermano l’azione antiossidante e antiinfiammatoria dei funghi e, in particolare, lo Shiitake e il Reishi.
- Abbassare l'omocisteina: è un aminoacido costitutivo delle proteine. Circola naturalmente nel sangue. Gli alimenti ricchi di folato (acido folico) e altre vitamine del gruppo B (come B-6 e B-12) hanno dimostrato di abbassare i livelli di omocisteina. In particolare, alcune buone fonti alimentari di folato includono:
- Lattuga romana;
- Spinaci;
- Asparagi;
- Broccoli;
- Cime di cavolo;
- Prezzemolo;
- Cavolfiore;
- Barbabietole;
- Lenticchie.
Disclaimer: l’elenco potrebbe non essere esaustivo.
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