Antibiotico resistenza
Antibiotici che resistono: parliamone insieme
Quando i batteri si adattano e mutano per resistere all’azione degli antibiotici che in passato li curavano con efficacia si verifica l’antibiotico resistenza. È un fenomeno in rapida e preoccupante evoluzione, in tutto il mondo, che interessa anche funghi, parassiti e virus. È un fenomeno naturale, una sorta di selezione darwiniana di batteri che rispondono alle cure. La conseguenza più evidente di questo pericoloso trend è che oggi sta diventando sempre più difficile curare alcune infezioni come polmonite, tubercolosi, setticemia, gonorrea, salmonellosi. Secondo il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) in Europa oltre 35 mila decessi ogni anno sono causati da batteri resistenti agli antibiotici. L’Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che, se non si interviene, il mondo muoverà verso un’era post-antibiotica “dove le infezioni comuni e le lesioni minori curate per decenni potrebbero uccidere ancora”. Questo problema è considerato una vera emergenza tanto che l’Oms nel maggio scorso ha pubblicato un elenco di batteri contro i quali sono urgentemente necessari nuovi antibiotici.
Una minaccia alla salute
La resistenza agli antibiotici sta diventando una delle maggiori minacce alla salute mondiale, alla sicurezza alimentare e allo sviluppo. I farmaci non riescono ad uccidere i batteri o a fermarne la crescita. Si riducono le opzioni di trattamento. Il medico impiega più tempo a individuare il farmaco che tratta un’infezione resistente agli antibiotici con l’aumento di malattie gravi e prolungate o di casi sempre più frequenti di morte. Ma non solo. Si va incontro a gravi effetti collaterali dei farmaci, a ricoveri ospedalieri più lunghi e all’aumento dei costi sanitari. Il percorso di questa mutazione che interessa i microscopici organismi che infettano il nostro corpo è semplice. L’antibiotico uccide la maggior parte dei batteri ma un piccolo gruppo riesce a sopravvivere. I germi possono infatti determinarsi in tre modi differenti:
- sviluppare la capacità di fermare l’effetto del farmaco;
- mutare in modo che il medicinale non funzioni più;
- sviluppare la capacità di pompare il medicinale fuori dalla cellula.
Abuso di antibiotici
In tutti questi casi si va incontro ad una diffusione di batteri che arrivano persino a diffondere la resistenza ad altri batteri che incontrano nel loro percorso. La causa di questo fenomeno è molto semplice: l’abuso di antibiotici. Ne usiamo troppi anche quando non è necessario. Li usiamo male non rispettando modalità di assunzione e tempistiche. E va sottolineato che l’effetto negativo a lungo termine del consumo e abuso di antibiotici è sia individuale che collettivo. La resistenza è un problema di salute pubblica globale perché i batteri non conoscono confini. Si spostano da un paese all’altro, per esempio viaggiando.
Vaccinarsi conviene
Anche la vaccinazione gioca un ruolo indiretto. Il vaccino contro un virus come l’influenza aiuta infatti a prevenire di ammalarsi e di avere un’infezione secondaria che richiederebbe l’assunzione di antibiotici. In questa lotta all’antibiotico resistenza che può trasformarsi in una vera ‘pandemia’ nei decenni futuri, è necessario anche un approccio diverso di parte del sistema sanitario che parte dal prescrivere antibiotici solo quando è indispensabile - e per il tempo necessario – fino a mantenere un alto livello di igiene negli ambienti sanitari (ospedali soprattutto) dove la diffusione delle infezioni è molto facile perché sono luoghi dove l’uso degli antibiotici è elevato e molti pazienti sono deboli o presentano patologie che favoriscono le infezioni e, di conseguenza, la somministrazione di questi farmaci.
La salute globale
Allargando il campo degli interventi sarebbe utile anche una drastica riduzione dell’uso di antibiotici nel settore animale, in particolare negli allevamenti di bestiame. Secondo l’Oms, la metà degli antibiotici nel mondo sono destinati proprio a loro. In molti paesi, al bestiame vengono ancora somministrati antibiotici a basse dosi per accelerarne la crescita e l’aumento di peso. Questa pratica, vietata nell’Unione Europea, contribuisce alla selezione di batteri resistenti agli antibiotici che possono poi essere trasmessi all’uomo.
Rispettiamo queste regole:
- Non prendere antibiotici se si è in presenza di un virus (per esempio, raffreddore, mal di gola, influenza). Assumere l’antibiotico solo se è stato prescritto dal medico.
- Non conservare l’antibiotico per un uso successivo nel tempo.
- Assumere il farmaco rispettando la prescrizione del medico senza saltare le dosi.
- Completare il ciclo di trattamento anche se ci sentiamo meglio.
- Interromperlo troppo presto potrebbe impedire la morte tutti i batteri e i germi rimanenti potrebbero diventare resistenti.
- Non assumere un antibiotico che è stato prescritto a qualcun altro.
Dopo l’assunzione di antibiotici, tipo gli antibiotici per la candida, è sempre utile iniziare un periodo di assunzione di fermenti lattici per ristabilire la flora batterica intestinale, compromessa dall’antibiotico in questione.
Prevenire le infezioni batteriche:
I batteri entrano nel nostro corpo in modo molto semplice. Contribuire a prevenire la diffusione delle infezioni batteriche è possibile. È sufficiente seguire alcune regole di igiene e stile di vita e trasformarle in abitudini quotidiane.
- Lavarsi sempre con cura le mani con acqua e sapone.
- Non condividere cibo o bevande con gli altri.
- Praticare sesso sicuro.
- Utilizzare fazzoletti per coprirsi la bocca quando si tossisce o si starnutisce.
- Non toccare le ferite degli altri.
- Non condividere oggetti personali come rasoi, asciugamani, spazzole
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