Congelamento: come prevenirlo
Che cos’è il congelamento e quali sono le principali cause?
Il congelamento è una condizione che si verifica quando la persona viene esposta a temperature molto rigide, il che causa un danno dei tessuti periferici, come mani e piedi, ma anche naso e orecchie. Infatti, quando il corpo viene sottoposto a temperature molto basse, cerca di trattenere il calore, reindirizzando il sangue verso gli organi vitali, per garantire la sopravvivenza. Questo comporta un minore apporto sanguigno alle estremità, che risulteranno maggiormente esposte a danni tissutali, come infezioni e conseguenze serie a muscoli, ossa e nervi. Se il congelamento prosegue per un lungo periodo di tempo, le cellule di mani e piedi non verranno ossigenate correttamente e questo provoca poi la morte dei tessuti, ossia la cancrena. Nei casi più gravi, a ciò si può aggiungere anche l’ipotermia o assideramento, che si riflette sull’intero organismo. Il congelamento è una condizione molto seria e, se trascurata, può portare all’amputazione per salvare gli arti o, nei casi peggiori, alla morte.
Le cause del congelamento sono legate a temperature molto basse, solitamente sottozero. Inoltre, è possibile includere diversi fattori di rischio, come le malattie che causano problemi di circolazione (per esempio, il diabete o il fenomeno di Raynaud), sport ad alta quota, abbigliamento inadeguato, vestiti bagnati, condizioni atmosferiche estreme, come tempeste di neve o vento gelido.
Esistono diversi gradi di congelamento:
- Primo grado: è la fase iniziale e, solitamente, interessa i tessuti più superficiali, come la pelle. In genere, non causa conseguenze a lungo termine o permanenti. Si presenta con intorpidimento, formicolio, pelle fredda, insensibile, pruriginosa e dolente.
- Secondo grado: il congelamento interessa l’epidermide e il derma, senza però colpire i tessuti più profondi. La pelle si presenta di colore blu o bianco, può risultare più dura e possono comparire delle vesciche. Occorre riscaldarla il prima possibile per evitare di incorrere in danni permanenti. Solitamente, la zona lesionata guarisce in un mese, ma può rischiare di rimanere insensibile.
- Terzo grado: è il congelamento più severo, in quanto coinvolge anche muscoli, tendini, vasi sanguigni e nervi. Si innesca un processo infiammatorio come risposta immunitaria. Si registrano gravi danni alla pelle e ai nervi, che possono causare insensibilità permanente.
- Quarto grado: è la fase più estrema del congelamento, in quanto il tessuto va in necrosi e necessita l’amputazione.
Quali sono i sintomi del congelamento?
I sintomi del congelamento possono essere diversi. A seconda del decorso della condizione e della temperatura a cui si è sottoposti, è possibile includere:
- Intorpidimento;
- Formicolio;
- Dolore;
- Bruciore;
- Prurito;
- Pelle rossa, blu o bianca;
- Insensibilità;
- Diminuzione dell’ossigeno a livello cellulare;
- Edema (gonfiore);
- Ecchimosi;
- Bolle o vesciche;
- Croste;
- Necrosi (morte del tessuto).
Disclaimer: l’elenco proposto potrebbe non essere esaustivo.
Come si può prevenire il congelamento?
Si ricorda che il congelamento è una condizione molto seria, da non sottovalutare. Occorre, dunque, fare il possibile per prevenirlo, adottando determinati accorgimenti, come:
- Indossare l’abbigliamento adeguato: quando si va in alta quota, è fondamentale indossare indumenti appositamente studiati per le temperature molto basse. In commercio, vi sono diverse alternative e tessuti termici che riescono a trattenere maggiormente il calore corporeo. Nel caso in cui non si abbia l’abbigliamento da montagna, si consiglia di preferire la lana.
- Indossare vestiti larghi e vestirsi a strati: gli indumenti larghi permettono una maggiore circolazione, soprattutto quando i vasi sanguigni iniziano a restringersi con il freddo. Si consiglia d'indossare più strati. È meglio preferire più indumenti sottili, come più paia di guanti, calzini, magliette ecc., rispetto a pochi e spessi. Questo permette di disperdere il calore meno velocemente e impedisce al freddo di raggiungere la superficie cutanea.
- Evitare quanto più possibile l’esposizione al vento e all’acqua. A tal proposito, è necessario togliere gli indumenti bagnati e lasciarli asciugare.
- Evitare di consumare alcol e droga o di fumare: queste sostanze, infatti, possono causare vasodilatazione, favorendo la dispersione del calore.
- Cercare di restare in movimento per attivare la circolazione sanguigna. In caso di mani e piedi freddi, potrebbe essere utile massaggiare la zona per favorire l’afflusso sanguigno.
- Consumare alimenti ipercalorici e restare idratati. È preferibile consumare bevande calde.
- Proteggere i bambini con più strati di vestiti e portarli in un luogo chiuso frequentemente per riscaldarli.
- Coprire la testa, il naso e le orecchie con un cappellino apposito o un passamontagna. Si ricorda che anche queste aree sono soggette al congelamento, in quanto maggiormente esposte al freddo.
- Indossare scarponcini impermeabili e fatti appositamente per stare sulla neve o a temperature estreme.
- Preferire i guanti a doppia tasca, rispetto a quelli normali.
- In caso di tempesta improvvisa, cercare un rifugio, un luogo asciutto e al riparo dalle intemperie.
- Controllare spesso le estremità del corpo, per verificare se i sintomi del congelamento stanno insorgendo.
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