Insonnia: melatonina
Che cos’è l’insonnia e quali sono le principali cause?
Circa il 30% delle persone soffre d'insonnia, ovvero un'incapacità cronica ad addormentarsi, rimanere addormentati od ottenere un sonno ristoratore e di qualità.
L’insonnia indica una condizione che determina un'insufficiente durata del sonno e uno scarso ristoro derivante dal sonno notturno. Questo vuol dire che un individuo è insonne non solo se dorme a sufficienza durante la notte, ma anche se da queste poche ore non ottiene un ristoro tale da poter mantenere normali funzionalità sociali e lavorative nel corso della giornata.
L'insonnia molto raramente è una patologia primaria del sonno, ma spesso è connessa ad altre condizioni patologiche psichiche o fisiche. Può anche essere l’effetto di cattive abitudini legate all'alimentazione, all'attività fisica e ai ritmi di vita in generale.
L’insonnia può essere di diversi tipi:
- Insonnia iniziale. Quando la difficoltà prevalente riguarda l'addormentamento serale.
- Insonnia intermedia. Quando a prevalere sono i risvegli a metà nottata seguiti da difficoltà a riprendere sonno.
- Insonnia terminale. Quando vi è un risveglio precoce dopo il quale è impossibile riprendere sonno.
In molti casi, l’insonnia può diventare un disturbo cronico indipendentemente dalle condizioni che ne hanno determinato l'esordio, o addirittura senza che sia possibile identificare le condizioni sottostanti. L’insonnia può incidere significativamente sulla qualità di vita dei soggetti che ne soffrono.
Che cos’è la melatonina?
La melatonina è un ormone prodotto naturalmente che dice al corpo quando è ora di andare a letto. Per questo motivo, è anche definita “ormone del sonno”.
La melatonina in sé non provoca il sonno: l’ormone semplicemente fa sapere al corpo che è notte, in modo che possa rilassarsi e addormentarsi più facilmente.
Viene prodotta dalla ghiandola pineale nel cervello, ma si trova anche in altre aree, come gli occhi, il midollo osseo e l'intestino.
Perché la melatonina mi aiuta a combattere l’insonnia?
Gli integratori di melatonina sono popolari tra le persone che soffrono di insonnia o sono affetti da jet lag.
La melatonina agisce sul ritmo circadiano del corpo. In breve, il ritmo circadiano è l'orologio interno che informa il corpo quando è il momento di dormire, svegliarsi e mangiare.
La melatonina aiuta anche a regolare la temperatura corporea, la pressione sanguigna e i livelli di alcuni ormoni.
La melatonina si lega ad alcuni recettori nel corpo favorendo il rilassamento del corpo. Per esempio, si lega ai recettori nel cervello per aiutare a ridurre l'attività nervosa.
Può anche ridurre i livelli di dopamina, un ormone che, invece, aiuta a rimanere sveglio.
Anche se il modo esatto in cui la melatonina agisce non è ancora chiaro, la ricerca suggerisce che questi processi favoriscono il sonno.
Come interagisce la melatonina con altri farmaci?
La melatonina può avere interazioni con svariati farmaci. Pertanto, si raccomanda di consultare il medico prima d'iniziare qualsiasi tipo di assunzione.
Le interazioni della melatonina riguardano:
- I sedativi. Questi farmaci inducono sonnolenza; dunque, se assunti assieme a un’altra sostanza che induce sonnolenza come la melatonina, si potrebbe sperimentare un aumento eccessivo dell’effetto sedativo.
- Gli anticoagulanti. La melatonina riduce la coagulazione del sangue. Dunque, se assunta insieme a un anticoagulante o a un antiaggregante, potrebbe provocare sanguinamento.
- Gli immunosoppressori. La melatonina stimola il sistema immunitario, riducendo potenzialmente l'effetto degli immunosoppressori.
- L'insulina e altri farmaci per il diabete. La melatonina può avere un effetto iperglicemizzante, innalzando i livelli di glucosio nel sangue. Pertanto, se assunta da una persona affetta da diabete, potrebbe annullare gli effetti dell'insulina e degli altri farmaci con effetti ipoglicemizzanti, cioè mirati alla riduzione della glicemia.
- La pillola anticoncezionale. Nella donna, l'uso della pillola anticoncezionale aumenta la secrezione di melatonina endogena. Pertanto, la combinazione con la melatonina potrebbe portare a una produzione eccessiva dell’ormone.
- Gli anticonvulsivanti (o antiepilettici). La melatonina può ridurre gli effetti di questi farmaci, usati per il controllo dell'epilessia.
Come assumere correttamente la melatonina?
Si consiglia d'iniziare con un integratore di melatonina a basso dosaggio. Per esempio, iniziare con 0,5 mg (500 microgrammi) o 1 mg 30 minuti prima di andare a letto. Se questo dosaggio non sembra utile per riuscire ad addormentarsi, si potrebbe provare ad aumentare la dose a 3-5 mg. Tuttavia, è sempre raccomandato di consultare il medico prima d'iniziare il trattamento. Seguire, inoltre, le istruzioni fornite con l’integratore.
Le evidenze attuali suggeriscono che gli integratori di melatonina sono sicuri, non tossici e non creano dipendenza.
Detto questo, alcune persone possono sperimentare lievi effetti collaterali, come
- Vertigini;
- Mal di testa;
- Nausea.
Ci sono studi limitati sull'integrazione di melatonina durante la gravidanza. Per questo motivo, si consiglia di evitare l’assunzione di melatonina quando si è incinta. Lo stesso vale per le madri durante l’allattamento.
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