Pressione bassa: radici di liquirizia
Che cos’è la pressione bassa e quali sono le principali cause?
Una persona ha la pressione bassa quando i valori della sua pressione arteriosa sono inferiori ai 90 mmHg di massima e 60 mmHg di minima. In termini medici questa condizione viene definita ipotensione.
Le persone che soffrono di pressione bassa, solitamente, provano uno o più dei seguenti sintomi:
- Stanchezza;
- Capogiri;
- Visione offuscata;
- Svenimento o sensazione di svenimento;
- Confusione.
Le cause che portano all’ipotensione possono essere di natura genetica o essere legate a un eccesso di attività fisica, alla gravidanza o a una malattia. Inoltre, anche alcuni farmaci possono portare ad un abbassamento della pressione.
Che cos’è la liquirizia?
La liquirizia è una pianta il cui nome scientifico è Glycyrrhiza glabra. Fin dai tempi antichi la sua radice è stata utilizzata come medicinale naturale. Sembra che i primi a scoprirne i poteri benefici siano stati gli Egiziani, che la utilizzavano per creare una bevanda amata dai faraoni. Il suo gusto forte e intenso l’ha resa perfetta per dare sapore a dolciumi, bevande e anche medicine.
Altre culture come quella cinese e greca, utilizzano questa radice in presenza di male allo stomaco, infiammazioni e malattie che colpiscono il tratto respiratorio.
La capacità della liquirizia di migliorare alcune condizioni come il bruciore di stomaco, il reflusso e il mal di gola è dovuta alla presenza della glicirrizina. Questo composto vegetale, che dà il sapore dolce alla radice, vanta proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antimicrobiche.
Perché la liquirizia mi aiuta a combattere la pressione bassa?
Un’assunzione costante, ma in dosi limitate, di liquirizia sembra avere effetti positivi sulla pressione bassa. Il principio attivo responsabile della regolazione della pressione è la glicirrizina, che agisce aumentando la concentrazione di due ormoni: il cortisolo e l’aldosterone. Maggiori concentrazioni di questi ormoni favoriscono la ritenzione di sodio nei reni e allo stesso tempo la perdita del potassio. Quando la quantità di sodio è elevata si ha un aumento della pressione sanguigna.
Come interagisce la liquirizia con altri farmaci?
La liquirizia, pur essendo un prodotto completamente naturale, può interagire sul meccanismo d’azione di diversi farmaci. Si raccomanda di parlare con il proprio medico sulla possibilità o meno di assumere questa radice nel caso in cui si stiano assumendo uno o più dei seguenti farmaci:
- Farmaci che regolano la pressione sanguigna;
- Fluidificanti del sangue;
- Farmaci per controllare i livelli di colesterolo, comprese le statine;
- Diuretici;
- Contraccettivi che contengono estrogeni;
- FANS (Farmaci antinfiammatori non steroidei).
Come assumere correttamente la liquirizia?
Sul mercato è possibile trovare la liquirizia in diverse forme: come tè, in capsule, sciroppo, integratore ed esistono anche dei gel per uso topico. Infine, si può acquistare la radice fresca o essiccata.
Effetti positivi sulla pressione bassa sono stati rilevati assumendo 50 g di liquirizia al giorno per almeno 2 settimane.
La liquirizia è ritenuta un prodotto alimentare sicuro secondo la FDA (Food and Drug Administration), tuttavia bisogna fare attenzione alle quantità assunte. Secondo il Comitato Scientifico Europeo dell’Alimentazione non bisognerebbe assumere più di 100 mg di glicirizzina al giorno. Questo principio attivo, presente nella radice, se assunto in dosi elevate, può portare ad aumento del cortisolo, anche noto come ormone dello stress. Concentrazioni elevate di cortisolo possono portare a uno squilibrio elettrolitico.
Altri effetti negativi che sono stati segnalati in seguito all’assunzione di liquirizia comprendono:
- Bassi livelli di potassio;
- Aumento della pressione sanguigna;
- Debolezza;
- Ritmi cardiaci anormali.
In rari casi si è verificato un avvelenamento che ha causato insufficienza renale, insufficienza cardiaca congestizia o edema polmonare.
Poiché è difficile capire quanta glicirizzina è presente negli alimenti a base di liquirizia, è opportuno consultare il proprio medico per avere maggiori informazioni sulla quantità sicura da assumere.
Rimedi a base di liquirizia non dovrebbero essere utilizzati da persone con le seguenti patologie: pressione alta, insufficienza cardiaca congestizia, malattie ai reni e bassi livelli di potassio.
Anche le donne incinta dovrebbero usare la liquirizia in maniera limitata; infatti, uno studio ha rilevato che elevate quantità di glicirizzina possono portare a problemi di sviluppo nel feto, in particolare a livello del cervello.
Per quanto riguarda il passaggio della glicirrizina nel latte materno, non esistono studi a riguardo, quindi è preferibile non consumare prodotti a base di liquirizia durante l’allattamento.
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