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Stitichezza: senna

Che cos’è la stitichezza e quali sono le principali cause?

La stitichezza o stipsi viene comunemente definita come una difficoltosa o infrequente evacuazione con sensazione d'incompleto svuotamento intestinale. La stipsi acuta si distingue da quella cronica (che ha durata maggiore di 6 mesi) per la transitorietà del disturbo che può conseguire a diverse cause (ad esempio: interventi chirurgici, malattie acute, o semplicemente si può manifestare dopo un viaggio).

In genere, superata la fase "critica", la stipsi si risolve in breve tempo.

La stitichezza transitoria è frequente durante la gravidanza, nei cambi di luogo ed abitudini alimentari (es. viaggi), in persone sedentarie che non si idratano in maniera sufficiente, nel periodo che segue interventi chirurgici e dopo l'utilizzo di antibiotici.La stitichezza cronica invece può essere causata da vere e proprie disfunzioni motorie intestinali e/o anorettali oppure da patologie come la diverticolosi, patologie infiammatorie croniche intestinali, il tumore del colon-retto. Fra le malattie croniche che spesso si accompagnano a stipsi, vi sono il Morbo di Parkinson, il Diabete e patologie neurologiche.Anche alcuni farmaci (es. anestetici, analgesici, antiacidi, anticolinergici, antidepressivi) possono rallentare il transito delle feci lungo l'intestino.

I sintomi della stitichezza sono:

  • Ridotta frequenza di evacuazioni (meno di tre alla settimana)
  • Presenza di feci dure ("caprine")
  • Sforzo eccessivo e prolungato durante la defecazione
  • Senso di ostruzione o blocco anale
  • Sensazione di evacuazione incompleta
  • Ricorso a manovre manuali o ausili tipo clisteri e supposte

La stitichezza può ridurre notevolmente la qualità di vita delle persone. Le feci dure ed i continui sforzi inoltre possono provocare, non solo un rialzo della pressione sanguigna (con possibili emorragie congiuntivali), ma anche irritazioni e prolasso delle emorroidi. Generalmente la stipsi è una condizione benigna, ma se compare improvvisamente in persone adulte con una familiarità di tumori intestinali, se c'è sangue nelle feci, se si dimagrisce, se si diventa anemici, bisogna rivolgersi al medico curante per eseguire gli esami del sangue e strumentali.

Che cos’è la senna?

“Senna” è il nome comune di alcune specie del genere Cassia della famiglia delle leguminose (Cassia angustifolia, Cassia Senna, Cassia fistula, ecc.) le cui foglie sono ricche di glicosidi antrachinonici che le rendono utili come lassativi.

Perché la senna mi aiuta a combattere la stitichezza?

I glicosidi antrachinonici contenuti nella senna sono in grado di facilitare la contrazione della muscolatura del colon aumentando la peristalsi intestinale e favorendo il progredire delle feci verso l’esterno, e di far aumentare la secrezione di acqua e sali da parte dell’intestino, rendendo la massa fecale più voluminosa e più morbida e quindi più facile da espellere. Questi principi attivi vengono attivati nell’intestino crasso, dove sono metabolizzati grazie alla capacità della flora batterica di trasformarli in antroni, responsabili delle proprietà lassative.

Come interagisce la senna con altri farmaci?

Pazienti in terapia con glicosidi cardiaci, antiaritmici, diuretici, corticosteroidi dovrebbero consultare il medico prima di assumere senna.

La senna può ridurre la quantità di estradiolo, presente nelle pillole anticoncezionali, assorbita dal corpo, riducendo quindi potenzialmente l’efficacia del contraccettivo.

Inoltre, alla pari di ciò che accade con gli altri lassativi a base di antrachinonici, è bene che bambini e donne in gravidanza e in allattamento ne evitino l’assunzione. È controindicato anche nei soggetti che soffrono di disturbi gastrointestinali diversi dalla stitichezza occasionale (colite, intestino irritabile, occlusione intestinale). Particolare attenzione deve essere prestata anche in soggetti con malattie epatiche, renali o cardiache.

Come assumere correttamente la senna?

Come tutti i preparati a base di antrachinoni, l’utilizzo prolungato di Senna può portare ad assuefazione perché l’intestino smette di funzionare in modo adeguato e la peristalsi si riduce moltissimo, portando ad una condizione nota come “intestino pigro”.

Solitamente l’uso della Senna, se effettuato nei giusti tempi e dosaggi, risulta ben tollerato. In caso di sovradosaggio o particolare sensibilità individuale possono però manifestarsi forti dolori addominali e diarrea con conseguente perdita di liquidi e sali minerali accompagnati dalla comparsa di altri disturbi legati a questa condizione (stanchezza, crampi muscolari, confusione mentale, debolezza).

Rivolgersi ad un medico o ad un farmacista prima d'impiegare un rimedio a base di erbe per trattare la stitichezza, specialmente in caso di gravidanza o allattamento.

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