Tachicardia: come prevenirla
Che cos’è la tachicardia e quali sono le principali cause?
Si definisce tachicardia l’aumento del numero di battiti cardiaci al minuto, che avviene solitamente in modo inaspettato durante una condizione di riposo. L’origine della maggiore attività cardiaca è dovuta ad un’alterazione dei segnali elettrici inviati al cuore, il quale può iniziare a battere più velocemente del previsto. Nella popolazione adulta, il numero medio di battiti del cuore a riposo si aggira intorno a 80-90 pulsazioni al minuto. Si può parlare di tachicardia quando la frequenza cardiaca supera i 100 battiti al minuto. Le cause della tachicardia più comuni includono:
- Febbre;
- Stress;
- Disidratazione;
- Patologie del cuore;
- Ipertiroidismo, un malfunzionamento della tiroide;
- Malformazioni congenite del cuore;
- Carenza di minerali, che genera uno scompenso elettrolitico;
- Ipertensione;
- Anemia,
- Gravidanza, soprattutto durante la seconda metà della gestazione.
Esistono inoltre alcuni fattori esterni che possono contribuire all’accelerazione cardiaca:
- Tabagismo;
- Alcolismo;
- Abuso di caffeina;
- Abuso di droghe.
La diagnosi del disturbo può essere effettuata da un cardiologo attraverso un esame denominato elettrocardiogramma.
Quali sono i sintomi della tachicardia?
Quando il cuore non svolge le proprie funzioni in modo corretto, è possibile che l’apporto di sangue ai vari organi risulti compromesso. Da tale mancanza di flusso sanguigno possono derivare numerosi sintomi, tra i quali:
- Affanno e difficoltà ad inspirare correttamente;
- Senso di soffocamento;
- Palpitazioni, ovvero una sensazione che porta a percepire i battiti come amplificati;
- Dolore al petto;
- Vertigini;
- Svenimento.
Il più delle volte queste manifestazioni tendono a risolversi in breve tempo e a ridursi ad un generale senso di confusione e mancanza di equilibrio, talvolta accompagnati dalla necessità di sedersi e riposare.
L’elenco dei sintomi sopra riportato non è esaustivo e serve a dare una panoramica di alcune condizioni che possono associarsi alla tachicardia.
Come si può prevenire la tachicardia?
Se i sintomi si presentano molto frequentemente o tendono a perdurare nel tempo, è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico, il quale tramite una visita cardiologica potrà effettuare accertamenti anche attraverso il ricorso ad esami clinici e alla prescrizione di farmaci antiaritmici.
Identificare in modo tempestivo la causa della tachicardia può aiutare a prevenire condizioni più gravi come l’arresto cardiaco o l’ictus, disturbi che tendono a presentarsi in maniera improvvisa e che richiedono un trattamento immediato.
Per prevenire la tachicardia è di solito sufficiente apportare alcune modifiche ad abitudini errate che riguardano lo stile di vita e l’alimentazione. Anche il ricorso a metodi naturali e integratori, se necessario, può aiutare a normalizzare il battito cardiaco. Di norma è consigliato limitare tutti quei fattori che possano generare una condizione di stress: la psiche svolge un ruolo fondamentale sull’attività del cuore, e per questo è molto importante tutelarla prevenendo il sopraggiungere di ansia e preoccupazione. Inoltre, è possibile prevenire la tachicardia attraverso questi metodi:
Stile di vita
- Provare tecniche di rilassamento, in quanto lo stress può scatenare o peggiorare le palpitazioni cardiache. Questo perché lo stress e l'eccitazione possono aumentare l'adrenalina, un ormone coinvolto nell’accelerazione del cuore. Alcune tecniche di rilassamento efficaci sono la meditazione, lo yoga, la mindfulness, la respirazione controllata e quella diaframmatica;
- Stimolare il nervo vago, effettuando azioni come una doccia fredda, spruzzare acqua fredda sul viso o applicare un asciugamano freddo o un impacco di ghiaccio sul viso per 20-30 secondi. Lo "shock" dell'acqua fredda aiuta a stimolare il nervo vago, strettamente correlato all’attività del cuore;
- Smettere di fumare, in quanto il fumo contiene nicotina, una sostanza dalle proprietà eccitanti che aumenta il battito cardiaco dopo pochi secondi dall’inalazione;
- Svolgere regolare attività fisica, in quanto il movimento facilita l’abbassamento della pressione e contribuisce a stabilizzare il battito cardiaco a riposo;
Alimentazione
Anche l’alimentazione svolge un ruolo cruciale nella prevenzione della tachicardia e dei disturbi cardiovascolari in generale. I consigli riguardo ad essa includono:
- Bere molta acqua, la quale fluidifica il sangue e ne facilita il normale flusso, rendendolo più semplice da elaborare e più facile da pompare in tutto il corpo.
- Consumare cibi ricchi di minerali, come avocado, banane, patate dolci, spinaci, derivati del latte, pesce e noci.
- Ridurre il consumo di alcolici.
Rimedi naturali
Tra i rimedi naturali utili per prevenire le palpitazioni sono da segnalare:
- Biancospino, un componente chiave della medicina tradizionale cinese che grazie alle sue proprietà rilassanti è usato per curare i problemi di digestione e la pressione alta. Il biancospino può interagire con i farmaci per il cuore, quindi è sempre meglio consultare un medico prima dell’assunzione. Il biancospino non è per esempio raccomandato durante la gravidanza o l'allattamento e non dovrebbe essere dato ai bambini.
- Valeriana, un’erba dalle proprietà distensive utilizzata nella prevenzione dello stress;
- Melatonina, sostanza demandata alla regolarizzazione del ritmo sonno-veglia;
Integratori
Per prevenire la tachicardia si consiglia l’assunzione di integratori contenenti sali minerali come:
- Potassio, che ha la proprietà di regolarizzare la contrazione dei muscoli, compresa quella del cuore;
- Calcio, il quale è fondamentale per prevenire le contratture muscolari, per regolarizzare l’attività della tiroide, del fegato e dei reni;
- Magnesio, che svolge una funzione calmante e rilassante del sistema nervoso, contribuendo a fornire energia;
- Sodio, coinvolto nella regolazione di importanti funzioni cellulari.
I dosaggi e le durate dei trattamenti attraverso l’assunzione di questi integratori possono variare sensibilmente da paziente a paziente, pertanto si consiglia di rivolgersi sempre al proprio medico al fine di individuare la posologia più adatta a ciascuna esigenza.
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