Boldo
Che cos’è il boldo?
Il boldo (Peumus boldus) è una pianta perenne della famiglia delle Monimiaceae. È un arbusto sempreverde originario dell’America del sud, in particolare del Cile e del Perù. Ad oggi la sua coltivazione si è diffusa in molte altre zone del continente, per lo più zone temperate e calde. L'olio essenziale contenuto nelle foglie dona al boldo un odore aromatico penetrante e pungente. Spesso è utilizzato col tè yerba mate, così da mitigare il sapore forte. Le foglie costituiscono la droga del boldo, cioè la parte della pianta sfruttata a scopi benefici. Possiede proprietà digestive, disintossicanti e colagoghe. Viene, dunque, sfruttata per trattare problemi gastrointestinali come digestione difficile, stitichezza o insufficienza epatica.
Quali sono i principali benefici del boldo?
Le foglie del boldo contengono un olio essenziale ricco di monoterpeni (cineolo e ascaridolo), flavonoidi (isoramnetina) e alcaloidi isochinolinici (boldina). L’insieme di queste sostanze attive sviluppa proprietà stimolanti le funzioni gastro-intestinali ed epato-biliari (attività colagoga).
Il boldo viene perciò sfruttato nelle cure disintossicanti e depurative, come protettore epatico utile per prevenire danni al fegato e alle vie biliari.
Le proprietà digestive conferiscono al boldo la capacità di contrastare le dispepsie (digestione lenta), favorendo la secrezione gastrica e migliorando la digestione dei grassi.
La sua azione lassativa blanda rende il boldo particolarmente indicato in caso di stitichezza: la sua azione favorente l'aumento dei sali biliari nell'intestino, combinato con un effetto antinfiammatorio e rilassante la muscolatura liscia intestinale, ne favorisce la peristalsi e funzionalità.
Qual è il fabbisogno giornaliero di boldo?
Non è riportato un dosaggio giornaliero specifico per il boldo. Occorre consumarlo in forme e dosi diverse a seconda delle necessità. Generalmente, se assunto sotto forma di estratto, si consiglia l'assunzione di una quantità di prodotto pari ad 1 mg di boldina, dalle due alle tre volte al giorno a seconda del bisogno.
Il boldo è considerato un rimedio sicuro. Tuttavia, è consigliabile un consulto medico prima di assumere boldo in caso di persone affette da problemi epatici o delle vie biliari (come colestasi e calcolosi), da neuropatie ed epilessia (l’ascaridolo contenuto potrebbe svolgere azione neurotossica) o ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. Inoltre, non è raccomandato un uso prolungato. Bisogna prestare attenzione al boldo anche in caso di concomitante assunzione di lassativi antrachinonici, in quanto potrebbe potenziarne gli effetti.
Carenza di boldo: quali sono i sintomi?
Una dieta carente di boldo non sembra causare particolari segni e sintomi.
Quali sono gli alimenti ricchi di boldo?
È molto usuale consumare il boldo sotto forma di tè, infusi o decotti. Visto il sapore forte e pungente, viene solitamente usato solo nei periodi in cui si ha la necessità di depurare l’organismo. Si prepara mettendo in infusione circa 1 cucchiaio (6 grammi) di foglie secche di boldo in 1 tazza (240 mL) di acqua calda.
Alcune persone consigliano di diluire il tè di boldo con un altro tipo di tè alle erbe, chiamato yerba mate, per renderlo più gustoso da consumare. È anche possibile acquistare miscele preconfezionate di questi due tipi di tè.
Come integrare quando l’alimentazione non basta?
Il boldo si trova in commercio all’interno di numerosi integratori. Si trova, per lo più, sotto forma di estratto liquido, ma è possibile trovarlo anche all’interno di capsule o compresse. Viene anche utilizzato in omeopatia, sotto forma di tintura madre.
L’integrazione di boldo è consigliata per il trattamento di problemi digestivi (per stimolare la funzionalità epatica, gastrica e intestinale) e per depurare l’organismo.
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