Carciofo
Che cos’è il carciofo?
Il carciofo (Cynara cardunculus scolymus) è una pianta erbacea della famiglia delle Asteraceae, tipica del bacino del Mediterraneo. Il carciofo è considerato un alimento vegetale benefico. Del carciofo viene consumato il cuore, cioè la porzione basale del fiore (carnosa e succulenta), le brattee più interne (hanno la forma di squame terminanti con una spina e proteggono il cuore) e la parte interna del gambo.
Questo vegetale è povero di grassi, ricco di fibre, di minerali e vitamine come la vitamina C, la vitamina K, l’acido folico, il fosforo e il magnesio. I carciofi sono una delle fonti più ricche di antiossidanti, per questo sfruttati in numerosi integratori benefici. A differenza delle altre verdure, contengono più proteine rispetto ai carboidrati. Questo, assieme all’alto contenuto di fibre, rende i carciofi un alimento a basso indice glicemico, adatto anche per persone affette dal diabete.
Quali sono i principali benefici del carciofo?
Il carciofo svolge importanti azioni benefiche per l’organismo. In particolare:
- Promuove la salute del fegato. L'estratto di foglie di carciofo, grazie alla presenza di sostanze antiossidanti (tra cui cinarina e silimarina), può proteggere il fegato da tossine, infiammazioni e danni, ed è in grado di promuovere la produzione di bile, favorendo la digestione e l’assorbimento dei lipidi.
- Promuove la salute dell’apparato digerente. I carciofi sono una grande fonte di fibre (tra cui l’inulina, fibra che agisce da prebiotico), le quali possono aiutare a mantenere il sistema digestivo sano, supportando l’azione dei batteri intestinali benefici e alleviando disagi come la stitichezza e la diarrea. La cinarina, un composto naturale presente nei carciofi, può causare questi effetti positivi stimolando la produzione di bile, accelerando il movimento intestinale e migliorando la digestione di alcuni grassi.
- Contrasta i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile. Numerosi studi dimostrano la capacità del carciofo di ridurre i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile (IBS), una condizione che colpisce il sistema digestivo e può causare dolore, crampi, diarrea, gonfiore, costipazione e flatulenza. Difatti il carciofo ha attività antispasmodica riduce dunque gli spasmi muscolari, bilanciando i batteri intestinali e riducendo l'infiammazione.
- Regola i livelli di colesterolo nel sangue. Il carciofo è in grado di abbassare il colesterolo “cattivo” LDL e aumentare il colesterolo “buono” HDL. L'estratto di carciofo influenza il metabolismo del colesterolo, portandolo a livelli complessivi più bassi, in particolare, la luteolina contenuta al loro interno blocca la sintesi del colesterolo.
- Regola i livelli di zucchero nel sangue. I carciofi e l'estratto di foglie di carciofo possono aiutare ad abbassare i livelli di zucchero nel sangue. È stato dimostrato che l'estratto di carciofo rallenta l'attività dell'alfa-glucosidasi, un enzima che scompone l'amido in glucosio, con un potenziale impatto sulla glicemia.
- Regola i livelli di pressione arteriosa. I carciofi sono una buona fonte di potassio, minerale che aiuta a regolare la pressione sanguigna.
- Possiede effetti diuretici. Il carciofo favorisce la filtrazione renale, tanto da poter essere considerato un alimento diuretico.
- Sembra avere un effetto antiossidante. Alcune molecole - tra cui rutina, quercetina, silimarina e acido gallico - nei carciofi sono ritenuti responsabili di effetti antiossidanti.
Qual è il fabbisogno giornaliero di carciofo?
Attualmente non ci sono dati sufficienti per stabilire un preciso dosaggio da assumere giornalmente per il carciofo. Tuttavia, le dosi tipiche usate nella ricerca vanno da 300 a 640 mg al giorno di estratto di foglie di carciofo. Tuttavia, prima di integrare l’estratto di carciofo alla propria dieta, è consigliabile consultare il proprio medico di fiducia.
Il consumo di estratto di carciofo è generalmente considerato sicuro, con pochi effetti collaterali riportati. Tuttavia, i dati disponibili sono limitati. I rischi includono:
- Potenziali allergie: alcune persone possono essere allergiche ai carciofi e/o all'estratto di carciofo. Il rischio è più alto per chiunque sia allergico alle piante della stessa famiglia, incluse margherite, girasoli, crisantemi e calendule.
- Donne in gravidanza o in allattamento: si consiglia di evitare l'estratto di carciofo a causa della mancanza di informazioni sulla sicurezza.
- Persone con ostruzione del dotto biliare o calcoli biliari: chiunque sia affetto da queste condizioni dovrebbe evitare i carciofi e l'estratto di carciofo a causa della loro capacità di favorire il movimento della bile.
Carenza di carciofo: quali sono i sintomi?
Una dieta povera di carciofo non sembra causare particolari segni o sintomi.
Come integrare quando l’alimentazione non basta?
In commercio sono presenti numerosi integratori a base di estratti di carciofo. Generalmente, si possono trovare sotto forma di capsule e compresse, oppure in formato liquido come soluzione pronta da bere o come estratto idroalcolico. Spesso lo si trova in associazione ad altri vegetali e vitamine, i quali forniscono un effetto sinergico al carciofo in svariate azioni all’interno dell’organismo; specialmente quella depurativa (cardo mariano, tarassaco, fumaria)
L’integrazione di carciofo può essere adatta in svariati casi:
- Favorire la funzionalità epatica.
- Favorire la regolarità digestiva.
- Depurare e detossificare l’organismo.
- Regolare i livelli di colesterolo. Solitamente, per questo scopo, il carciofo viene associato al riso rosso fermentato.
- Regolare i livelli di zuccheri nel sangue.
- Ottenere un effetto drenante.
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