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Cardo mariano

Che cos’è il cardo mariano?

Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Asteraceae. È particolarmente diffusa nell’area mediterranea e, in particolare, popola campi incolti, i pascoli e i margini dei sentieri. Possiede grandi foglie lobate e colorate di verde intenso, con striature biancastre e un bordo spinoso. I fiori violetti, che sbocciano in estate, sono circondati da brattee spinose. Uno dei principi attivi del cardo mariano, chiamato silimarina, viene estratto dai semi della pianta. Si ritiene che la silimarina abbia proprietà antiossidanti. Inoltre, il cardo mariano ha una spiccata azione stimolante la funzionalità epatica.

Quali sono i principali benefici del cardo mariano?

Tra tutte le proprietà benefiche che il cardo mariano possiede, sicuramente la più nota è quella epatoprotettiva e rigenerante le cellule del fegato.

Difatti la silimarina e, in particolar modo, la silicristina e la silidianina in essa contenute, sono in grado di proteggere il fegato da sostanze dannose come alcool e tossine. Esse, infatti, apportano una modifica alla struttura delle membrane degli epatociti (le cellule del fegato), impedendo alle sostanze nocive di penetrare al loro interno. La silimarina favorisce anche l’aumento del glutatione (agente antiossidante) e la rigenerazione di nuovi epatociti. La silibina, invece, svolge la sua azione epatoprotettiva agendo da antiossidante e antinfiammatorio.

Il cardo mariano, inoltre, sembra essere in grado di:

  • Abbassare la glicemia (i livelli di zucchero nel sangue).
  • Svolgere una leggera azione spasmolitica a livello del tratto digestivo.
  • Svolgere azione tonica sui vasi sanguigni, causando un leggero aumento della pressione sanguigna.
  • Svolgere azione galattogoga, favorendo la produzione di latte materno.

Qual è il fabbisogno giornaliero di cardo mariano?

Attualmente non ci sono dati sufficienti per stabilire un preciso dosaggio da assumere giornalmente per il cardo mariano. Tuttavia, l’assunzione di un dosaggio che varia tra i 140 e i 420 mg al giorno di silimarina (da assumere in più frazioni) sembra apportare beneficio a livello epatico.

Assunto in dosi appropriate, l'uso orale del cardo mariano sembra essere sicuro. Tuttavia, potrebbe causare problemi gastrointestinali (diarrea, costipazione, nausea, vomito e gonfiore addominale) e mal di testa. Inoltre, potrebbe causare una reazione allergica, soprattutto in persone che sono allergiche ad altre piante della famiglia delle Asteraceae, come ambrosia, margherite, calendule e crisantemi. Occorre prestare particolare attenzione in caso di diabete, in quanto il cardo potrebbe abbassare la glicemia. C'è anche la preoccupazione che il cardo mariano possa influenzare i livelli di estrogeni (importanti ormoni femminili) e interagire con farmaci, tra cui farmaci per il diabete, antivirali e immunosoppressori.

Carenza di cardo mariano: quali sono i sintomi?

Una carenza di cardo mariano nella dieta non sembra causare particolari segni o sintomi.

Quali sono gli alimenti ricchi di cardo mariano?

È possibile preparare una bevanda calda a base di cardo mariano, ottenuta mediante infusione dei frutti e delle foglie.

Come integrare quando l’alimentazione non basta?

In commercio si trovano numerosi integratori a base di cardo mariano. Esso si trova sotto forma di compresse, capsule, polvere in bustine, o in forma liquida come estratto idroalcolico.

L’integrazione di estratto di cardo mariano apporta notevoli benefici alla salute del fegato. Svolge un’importante azione depurativa dalle sostanze tossiche che danneggiano il fegato e stimola la sua funzionalità, promuovendo lo sviluppo di nuovi epatociti. È ottimo anche per il sostegno all’apparato digestivo. Esistono anche integratori contenenti cardo mariano, in associazione alla Galega, utili a stimolare una maggior produzione di latte materno.

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