Principio di annegamento

Che cos’è il principio di annegamento?

Il principio di annegamento è una forma potenzialmente letale di soffocamento.

Esso può verificarsi ogni qual volta una persona inali inavvertitamente dell’acqua durante un bagno in vasca, in piscina o in un qualsiasi specchio d’acqua. Dopo aver inalato acqua, i polmoni diventano sempre più pesanti, e l’ossigeno non riesce a raggiungere il cuore.

Questa mancanza di ossigeno, se protratta nel tempo, può comportare una serie di sintomi gravi e, in alcuni casi, la morte.

In condizioni normali una persona può trattenere il respiro per circa 30 secondi, ma se l’acqua raggiunge i polmoni l’annegamento può avvenire dopo solamente 2 secondi. Affinché si verifichi un principio di annegamento, non occorre inalare grandi quantità di acqua: ogni anno infatti, si verificano numerosi annegamenti anche in vasche da bagno e laghi poco profondi. La quantità di liquido necessaria per chiudere i polmoni può inoltre variare in base a fattori come l’età, il peso e la salute respiratoria di ciascun individuo. I bambini, ad esempio, sono esposti ad un rischio maggiore di annegamento, in quanto le dimensioni ridotte dei loro polmoni compromettono ulteriormente la respirazione.

Alcuni studi indicano che per causare un annegamento sia sufficiente un millilitro di liquido per chilogrammo di peso corporeo.

Inoltre, è possibile annegare anche una volta raggiunta la terraferma: in questi casi si parla di annegamento secondario. Per questo motivo, è sempre importante rivolgersi immediatamente al proprio medico anche se i sintomi non compaiono immediatamente dopo l’inalazione di acqua.

Quali sono i sintomi associati al principio di annegamento?

L’annegamento avviene di solito in modo molto rapido, e ciascuna delle fasi che compongono questo processo può durare dai 10 ai 12 minuti.

In base al quantitativo di acqua inalata, i sintomi del principio di annegamento possono variare. In generale, dopo aver inalato un liquido, è possibile riscontrare una o più delle seguenti manifestazioni:

• Respirazione affannosa, che compare subito dopo l’inalazione di acqua;
• Tosse, la quale può provocare l’emissione di muco o liquido rosso o rosato;
• Dolore al torace;
• Blocco della respirazione, in quanto in seguito all’ingresso dell’acqua nelle vie aeree superiori le vie respiratorie iniziano a chiudersi spontaneamente per evitare che il liquido penetri nei polmoni;
• Perdita di conoscenza, la quale avviene solitamente dopo circa due minuti dall’inalazione dell’acqua;
• Riduzione del battito cardiaco, in quanto l’ossigeno non è in grado di raggiungere adeguatamente il cuore;
• Convulsione ipossica, una condizione simile ad un attacco epilettico che provoca sussulti involontari dei muscoli;
• Cianosi, ovvero l’assunzione di un colore blu da parte della pelle;
• Arresto cardiaco;
• Ipossia cerebrale, ovvero uno stato di morte cerebrale dovuto alla mancanza di ossigeno.

Disclaimer: L’elenco dei sintomi riportati non è da ritenersi esaustivo, e serve a fornire una panoramica generale dei principali sintomi associati al principio di annegamento.

Cosa fare in caso di principio di annegamento?

Nel caso in cui una persona stia sperimentando un principio di annegamento, è molto importante fare una valutazione della gravità della situazione, e qualora fosse necessario chiamare tempestivamente il 112 o rivolgersi al soccorso locale. Ciò è particolarmente importante in caso si sia in dubbio su come agire.

Se il principio di annegamento è appena avvenuto, è possibile aiutare la persona colpita eseguendo le seguenti manovre, facendo il più possibile attenzione a non causare danni o urti durante il processo di salvataggio:

• Chiamare immediatamente il 112, il servizio di salvataggio della spiaggia o la guardia costiera;
• Nel caso in cui siano presenti altre persone, cercare immediatamente l’aiuto di un medico o di una persona che svolga una professione sanitaria;
• Estrarre l’individuo dall’acqua; se l'individuo è a riva, trasportarlo delicatamente sulla sponda. Se l’individuo si trova al largo, utilizzare un agente natante come un’imbarcazione o un gommone per raggiungerlo;
• Disporre l’individuo su una superficie stabile e rigida in posizione supina;
• Rimuovere eventuali detriti od oggetti (alghe, schiuma, vomito) dalla bocca e dal naso del paziente, in modo che la respirazione possa avvenire più agevolmente;
• Se il soggetto sta vomitando, disporlo in posizione laterale di sicurezza girandolo sul fianco per evitare il soffocamento.

In attesa dell’arrivo dei soccorsi è possibile svolgere la rianimazione cardio polmonare. Anche chi non possiede un attestato o un addestramento formale può realizzare questa manovra. Essa deve essere compiuta secondo le seguenti modalità:

• Disporre entrambe le mani al centro del petto della vittima, posizionando una mano sopra l'altra;
• Premere verso il basso per comprimere il petto ripetutamente, a un ritmo di circa 100-120 compressioni al minuto;
• Dopo aver effettuato 30 compressioni, eseguire due insufflazioni d’aria con la tecnica bocca a bocca;
• Continuare ad eseguire compressioni toraciche e respirazioni fino all'arrivo di un aiuto professionale.

Cosa NON fare in caso di principio di annegamento?

Durante l’attesa dell’arrivo dei soccorsi, è molto importante svolgere le manovre di primo soccorso in assoluta sicurezza, evitando di svolgere azioni che possano compromettere ulteriormente la salute della vittima o mettere a rischio la salute o la vita dei soccorritori. Per questo motivo, in caso di principio di annegamento si consiglia di:

• Non raggiungere a nuoto la vittima, soprattutto nel caso in cui essa si trovi al largo o lontana dalla riva;
• Non tentare di far uscire l’acqua dai polmoni, in quanto questa manovra potrebbe causare vomito e aumentare ulteriormente il rischio di soffocamento;
• Non flettere o distendere il collo della vittima, in quanto ciò potrebbe aggravare eventuali danni provocati da un trauma alla colonna vertebrale;
• Se possibile, non ritardare la procedura di rianimazione cardio polmonare.