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Bronchiolite

Che cos’è la bronchiolite?

La bronchiolite è una comune infezione del tratto respiratorio inferiore, nello specifico una infezione delle più piccole vie aeree dei polmoni (i bronchioli).

Colpisce più comunemente i neonati e i bambini sotto i 2 anni di età.

Sono esposti a maggior rischio i bambini nati prematuri, con malattie cardiache congenite, con deficit immunitario o con malattie polmonari croniche. Anche bambini che vengono allattati per meno di due mesi o per niente, o che sono esposti al fumo di sigaretta, o che hanno fratelli in età scolare, hanno maggior probabilità di contrarre la bronchiolite.

La bronchiolite è più diffusa durante l'inverno (da novembre a marzo).

Quali sono le principali cause della bronchiolite?

La bronchiolite è quasi sempre causata da un'infezione virale. Nella maggior parte dei casi, il responsabile è il virus respiratorio sinciziale (RSV). Nei bambini più grandi e negli adulti, l'RSV può causare semplicemente tosse o raffreddore, mentre nei bambini piccoli può causare una bronchiolite.

L'RSV è un virus molto comune e quasi tutti i bambini ne sono infettati entro i due anni di età.

Si diffonde attraverso l’aria quando una persona infetta tossisce o starnutisce, oppure a seguito del contatto con superfici su cui il virus si era depositato (l'RSV può sopravvivere su una superficie fino a 24 ore). Una volta infettati, il virus entra nel sistema respiratorio e si fa strada fino alle più piccole vie aeree dei polmoni (i bronchioli), i quali si infiammano con conseguente aumento della produzione di muco.

Un bambino infetto può rimanere contagioso fino a tre settimane, anche dopo che i sintomi sono scomparsi.

Quali sono i principali sintomi della bronchiolite?

La maggior parte dei bambini affetti da bronchiolite presentano sintomi lievi e guariscono entro due o tre settimane. È però importante fare attenzione ai segni di problemi più seri, come le difficoltà respiratorie.

I primi sintomi della bronchiolite tendono ad apparire entro pochi giorni dall'infezione.

Di solito sono simili a quelli di un comune raffreddore, come:

  • Naso chiuso.
  • Naso che cola.
  • Tosse.
  • Febbre.

I sintomi di solito peggiorano nei giorni successivi (tra il terzo e il quinto giorno dopo l’infezione) prima di migliorare gradualmente.

Durante questo periodo, il bambino può sviluppare:

  • Tosse secca raspante e persistente.
  • Respirazione rapida o rumorosa (respiro sibilante).
  • Brevi pause nella respirazione.
  • Alimentazione ridotta e minori quantità di urina.
  • Vomito dopo la poppata.
  • Irritabilità.

La tosse di solito migliora entro tre settimane.

Le potenziali complicazioni della bronchiolite includono:

  • Cianosi (una sfumatura blu della pelle causata dalla mancanza di ossigeno).
  • Disidratazione (quando il normale contenuto di acqua del corpo è ridotto).
  • Affaticamento (estrema stanchezza e mancanza di energia).
  • Grave insufficienza respiratoria (incapacità di respirare da solo).

In rari casi, la bronchiolite può essere accompagnata da un'infezione polmonare batterica chiamata polmonite. La polmonite dovrà essere trattata separatamente.

La bronchiolite di solito non causa problemi respiratori a lungo termine, ma può danneggiare le cellule delle vie respiratorie del bambino. Questo danno può durare da tre a quattro mesi in alcuni bambini, causando affanno persistente e tosse.

Disclaimer: l’elenco non è esaustivo e serve a dare una panoramica di alcuni sintomi che possono associarsi al disturbo.

Come prevenire lo sviluppo della bronchiolite?

È molto difficile prevenire la bronchiolite, ma, seguendo dei piccoli accorgimenti, è possibile ridurre il rischio di contagio nel bambino.

Potrebbe essere utile:

  • Lavare spesso le mani (le proprie e quelle del bambino).
  • Lavare o pulire regolarmente giocattoli e superfici.
  • Tenere i neonati lontani da persone affette da raffreddore o influenza.
  • Non esporre neonati e bambini al fumo di sigaretta.

Esiste anche una terapia preventiva della bronchiolite per i bambini che sono ad alto rischio di contagio. I bambini che rientrano in questa categoria possono ricevere iniezioni mensili di anticorpi durante l'inverno (da novembre a marzo), per limitare la gravità dell'infezione nel caso in cui vengano contagiati.

Cosa fare in caso di bronchiolite?

In molti casi, la bronchiolite tende a regredire spontaneamente nel giro di qualche giorno, senza ricorrere all'utilizzo di farmaci.

Quando, invece, la bronchiolite non regredisce da sola, ma necessita di un trattamento, il medico potrebbe consigliare alcuni specifici farmaci.

Principi attivi:

  • Antipiretici. Farmaci in grado di diminuire la temperatura elevata nel caso in cui il bambino abbia la febbre. Questi farmaci sono disponibili in farmacia senza prescrizione medica. A seconda dell’età è possibile somministrare un antipiretico piuttosto che un altro. Seguire sempre le istruzioni del proprio farmacista o medico di fiducia.
  • Broncodilatatori. Questi farmaci sono in grado di dilatare i muscoli dei bronchi e quindi migliorare la respirazione. Solitamente sono somministrati per via inalatoria per tre o quattro volte al giorno.
  • Antivirali per via inalatoria, utili nei pazienti pediatrici la cui bronchiolite sia associata ad altre patologie, quali patologie cardiache congenite o polmonari, fibrosi cistica o ipertensione. Agiscono inibendo una delle varie fasi del ciclo replicativo del virus (assorbimento e penetrazione nella cellula ospite - trascrizione e traduzione del genoma virale - assemblaggio e maturazione dei virioni, ovvero le particelle virali complete).
  • Antibiotici. Generalmente non sono consigliabili in caso di bronchiolite, eccetto nei bambini immunocompromessi o che presentano un'infezione batterica concomitante (polmonite). Gli antibiotici bloccano esclusivamente la replicazione delle cellule batteriche inibendo principalmente la sintesi della parete cellulare batterica o delle proteine batteriche (sfruttando la differenza strutturale con le cellule eucariotiche, umane).

In caso di ricovero ospedaliero, la terapia consisterà in una ossigenazione (somministrazione di ossigeno, umidificato e riscaldato), e una reidratazione qualora l'alimentazione risultasse difficoltosa (attraverso la somministrazione di soluzioni glucosaline per via endovenosa).

Rimedi naturali:

  • Ginepro, cipresso, pino, timo o lavanda, ad azione purificante.
  • Salvia, viola, mammola, pino e betulla, erbe dalle proprietà balsamiche.
  • Piantaggine, altea, malva, liquirizia, menta, verbasco, piante officinali in grado di aiutare l’espulsione del catarro e migliorare la respirazione.
  • Miele. Utile per sedare la tosse.
  • Limone e aglio, un antibiotico naturale.
  • Cipolla. Dalle note proprietà antibatteriche ed espettoranti.
  • Zenzero. Lo zenzero è un ottimo antinfiammatorio e antidolorifico naturale.
  • Curcuma. Grazie alla curcumina in essa contenuta, possiede proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

In generale, i seguenti consigli possono rendere il bambino più confortevole durante la guarigione:

  • Tenere il bambino il più possibile in posizione eretta, così da facilitare la sua respirazione.
  • Idratare il bambino. Assicurarsi che beva molti liquidi, in modo da evitare la disidratazione.
  • Non esporre il bambino al fumo di sigaretta, per non aggravare i suoi sintomi. Il fumo passivo può debilitare il rivestimento delle vie respiratorie rendendolo meno resistente alle infezioni.
  • Frazionare i pasti, mangiando poco e spesso.
  • Eseguire lavaggi nasali con soluzione salina. Possono aiutare ad alleviare i sintomi del naso bloccato, attraverso la mobilitazione delle abbondanti secrezioni mucose catarrali.

Per evitare che l'infezione si diffonda ad altri bambini, è consigliabile non portare il bambino affetto da bronchiolite all'asilo e tenerlo a casa finché i suoi sintomi non sono migliorati.

Disclaimer: l’elenco dei rimedi proposti non è necessariamente esaustivo.

In caso di sospetta bronchiolite o di presenza di almeno uno dei sintomi sopra riportati, contattare immediatamente il proprio medico di fiducia. Se lo riterrà opportuno, lo specialista effettuerà test diagnostici ed esami di laboratorio per formulare la corretta diagnosi ed eventualmente impostare il trattamento più adeguato. In alcuni casi (per esempio, in presenza di gravi difficoltà respiratorie) potrebbe essere necessario rivolgersi direttamente al pronto soccorso.

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