Epatite C
- Che cos’è l’epatite C?
- Quali sono le principali cause dell’epatite C?
- Come si trasmette e/o si prende l’epatite C?
- Quali sono i principali sintomi dell’epatite C?
- Sintomi dell’epatite C acuta:
- Sintomi dell’epatite C cronica:
- Quali complicazioni possono derivare dall’epatite C?
- Cosa fare in caso di epatite C?
- Rimedi Naturali
- Integratori
- Principi attivi
- Come prevenire l’epatite C?
Che cos’è l’epatite C?
L’epatite C è un'infezione di tipo virale che colpisce il fegato. Si trasmette per via parenterale, ovvero attraverso il contatto diretto di sangue con sangue. Spesso, si presenta in forma asintomatica. Solitamente, eventuali sintomi scompaiono da soli in poco tempo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che circa 58 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di epatite C cronica.
Nella maggior parte dei casi, l'epatite C può essere curata. Essere testati e trattati tempestivamente può aiutare a ridurre le possibilità di sintomi gravi e d'insufficienza epatica.
Quali sono le principali cause dell’epatite C?
L’epatite C appartiene alla famiglia delle epatiti infettive a vettore virale insieme all’epatite A, B, D ed E. Il virus che causa l’infiammazione è noto come HCV, appartenente alla famiglia dei Flaviviridae. Scoperto nel 1989, dell’HCV sono state identificate 6 varianti virali, anche dette Genotipi, che differiscono leggermente l’una dall’altra.
Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.
Come si trasmette e/o si prende l’epatite C?
L’epatite C si trasmette per via parenterale, ovvero per contatto diretto di sangue con sangue. È bene evidenziare che né il contatto con fluidi corporei come la saliva o con la cute (abbracci, strette di mano) non sono veicolo di contagio.
I principali casi in cui si può contrarre l’epatite C sono:
- Condivisione di oggetti che possono entrare in contatto con il sangue, come rasoi, forbici per capelli o spazzolini da denti;
- Condivisione di aghi o contatto con aghi infetti;
- Rapporto sessuale, se avviene scambio di sangue;
- Parto, la madre può trasmettere il virus al nascituro;
- Tatuarsi o farsi dei piercing con attrezzature non sterili.
Le situazioni in cui può avvenire contatto di sangue con sangue sono molteplici e non è possibile elencarle tutte. In ogni caso, è bene ricordare che qualsiasi azione che coinvolga il contatto con il sangue infetto è veicolo di contagio per il virus HCV. Tuttavia, è possibile identificare i soggetti che per lavoro o stile di vita sono più a rischio di contrarre l’epatite C, come:
- Operatori sanitari;
- Tossicodipendenti che fanno uso di droghe iniettabili;
- Sieropositivi;
- Soggetti in emodialisi;
- Persone con attività sessuale promiscua o non protetta;
- Individui che hanno ricevuto una trasfusione di sangue o un trapianto di organi prima del 1992.
Difatti, è bene evidenziare che fino al 1992 le trasfusioni di sangue e i trapianti di organi non venivano sottoposti a screening efficaci per individuare l’epatite C. In questi casi, i soggetti coinvolti hanno avuto alte possibilità d'infettarsi tramite trasfusione o trapianto.
Si può contrarre di nuovo il virus se lo si è avuto in precedenza.
Quali sono i principali sintomi dell’epatite C?
Non tutte le persone con il virus dell'epatite C presentano sintomi. Infatti, l’80% dei soggetti infetti è asintomatico.
I sintomi che si sviluppano possono variare, a seconda che si abbia la forma acuta o cronica della condizione.
Sintomi dell’epatite C acuta:
Le infezioni acute si manifestano entro 6 mesi dal contatto con il virus. I sintomi possono comparire tra le 2 e le 12 settimane dopo l'esposizione.
I sintomi dell'epatite C acuta includono:
- Febbre;
- Stanchezza persistente;
- Dolore alle articolazioni;
- Nausea o dolore allo stomaco;
- Perdita di appetito;
- Urina scura;
- Feci grigie o pallide;
- Ittero (quando il bianco degli occhi e la pelle diventano giallastri).
I sintomi sono spesso lievi e durano solo poche settimane. A volte, il corpo può combattere l'infezione da solo, quindi potrebbe non essere necessario un trattamento medico per l'epatite C acuta.
È importante sottolineare che essere senza sintomi non significa che non si possa essere contagiosi. Infatti, il soggetto infetto è sempre contagioso dal momento dell’esposizione al virus.
Sintomi dell’epatite C cronica:
L’epatite C cronica è la fase successiva dell’epatite C acuta. Se il corpo non riesce a eliminare il virus in qualche settimana, l’epatite da acuta diventa cronica. Difatti, tra il 55 e l'85% delle persone che contraggono il virus sviluppano alla fine un'epatite C cronica.
La forma cronica non si risolve spontaneamente e, senza trattamento, i sintomi possono peggiorare. Questi possono avere conseguenze a lungo termine sulla salute e potrebbero anche portare a danni permanenti al fegato e al cancro.
I sintomi dell'epatite C cronica includono:
- Stanchezza persistente;
- Sensazione generale di malessere;
- Dolori articolari e muscolari;
- Inspiegabile perdita di peso;
- Cambiamenti d'umore, compresa depressione o ansia;
- Difficoltà nel concentrarsi o nel ricordare le cose.
Questi sintomi potrebbero colpire per la maggior parte del tempo o potrebbero migliorare per un po' e poi peggiorare di nuovo.
Come l'epatite C acuta, la forma cronica non sempre causa sintomi chiaramente riconoscibili.
Con l'epatite C cronica, potrebbero palesarsi anche alcuni sintomi della cicatrizzazione del fegato e della malattia epatica, tra cui:
- Indigestione, gonfiore e dolore allo stomaco;
- Gonfiore ai piedi e alle gambe;
- Prurito della pelle;
- Ittero;
- Urina scura;
- Difficoltà a dormire;
- Confusione;
- Problemi con la memoria e la concentrazione.
Se si nota uno dei sintomi di cui sopra e si crede di essere stati esposti al virus, è bene fare un test il prima possibile.
Mentre le persone di qualsiasi sesso sperimentano gli stessi sintomi dell'epatite C, una ricerca del 2014 ha suggerito che alcuni effetti del virus possono essere diversi a seconda del sesso. I ricercatori hanno notato che:
- Le donne hanno una maggiore possibilità di eliminare il virus senza trattamento;
- La malattia del fegato può progredire più rapidamente negli uomini;
- Gli uomini hanno una maggiore possibilità di sviluppare la cirrosi.
Disclaimer: si ricorda che l’elenco dei sintomi presentato sopra non è da considerarsi esaustivo.
Quali complicazioni possono derivare dall’epatite C?
L’epatite C è curabile soprattutto se trattata nella sua forma acuta. È possibile che la forma cronica provochi complicanze più o meno gravi.
La principale complicazione dell'epatite C acuta è che può diventare cronica.
Se si sviluppa la forma cronica, si potrebbero sperimentare una serie di complicazioni, tra cui:
- Cirrosi, il tessuto cicatriziale sostituisce gradualmente quello sano nel fegato, bloccando il flusso di sangue e interrompendo la funzione epatica. La cirrosi può, infine, portare all'insufficienza epatica;
- Cancro al fegato. Avere l'epatite C cronica aumenta il rischio di sviluppare il cancro al fegato. Se si sviluppa la cirrosi o il fegato è molto danneggiato prima del trattamento, il rischio di sviluppare il cancro dopo il trattamento sarà maggiore;
- Insufficienza epatica. Ci vuole molto tempo perché il fegato ceda. L'insufficienza epatica, o malattia epatica allo stadio finale, avviene lentamente nel corso di mesi, spesso anni. Quando il fegato diventa incapace di funzionare correttamente, sarà necessario un trapianto.
Se si pensa di aver contratto il virus dell'epatite C, è consigliabile contattare un medico. Un trattamento tempestivo può ridurre il rischio di gravi complicazioni.
Prima si ottiene una diagnosi, prima il medico può iniziare un piano di trattamento.
Cosa fare in caso di epatite C?
Non tutti i malati di epatite C hanno bisogno di un trattamento e molti non si accorgono neanche di esserne affetti. Il sistema immunitario può essere in grado di combattere l'infezione abbastanza bene da eliminare il virus dal corpo.
Se il sistema immunitario non elimina l'infezione, i farmaci di solito funzionano bene per trattare la condizione e far sì che non diventi cronica.
In passato, il trattamento dell'epatite C richiedeva iniezioni settimanali con molti effetti collaterali negativi. I nuovi farmaci antivirali hanno spesso successo nel trattamento del virus. Sono disponibili in forma di pillola e causano pochi effetti indesiderati, anche se di solito è necessario continuare il trattamento per circa 12-24 settimane.
Generalmente, l’epatite C viene identificata tramite l’utilizzo di un test che ricerca gli anticorpi dell’ HCV e, se questi sono presenti, identifica il genotipo, ovvero la variante che ha infettato il soggetto.
In linea generale, alcuni rimedi naturali, integratori e principi attivi sono consigliati in caso si risulti positivi all’epatite C.
Rimedi Naturali
- Carciofo, pianta erbacea epato-protettrice, svolge anche una funzione diuretica e ipocolesterolemizzante. È molto consigliato nel caso di infezioni acute o croniche al fegato;
- Cardo Mariano, pianta diffusa principalmente nell’area mediterranea, è nota per le sue proprietà benefiche. Ha una funzione epatoprotettiva, antiossidante e rinforzante delle pareti dei capillari;
- Silimarina, derivata dai semi e dalla superficie esterna del cardo mariano, contrasta l’effetto dei radicali liberi e aiuta nel trattamento delle epatiti;
- Bulbo dell’aglio, svolge molteplici funzioni: antibatterica, epato-depurativa, antibiotica e gastroprotettiva.
Integratori
- Astragalo, pianta dalle diverse proprietà benefiche, disponibile sotto forma di integratore alimentare naturale. È consigliato per rafforzare le difese immunitarie. Inoltre, svolge una funzione antiossidante, antivirale ed epatoprotettiva;
- Clorofilla, particolarmente benefica per l’organismo, è una sostanza cicatrizzante, purificante, antianemica e antiossidante;
- Vitamina C, fondamentale per la salute dei tessuti. Si trova naturalmente nella frutta fresca, come arance, kiwi e fragole. Svolge un'attività antiossidante, irrobustisce il sistema immunitario ed è un potente antivirale;
- Fermenti lattici e probiotici, rafforzano la barriera dell’intestino, deputata a proteggerlo dall’affaticamento dovuto ai farmaci;
- Lecitina di soia, sostanza naturale ricca di Omega 3 e Omega 6, presente nei fagioli di soia, arachidi , frumento e uova. È utilizzata per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, riequilibrare il sistema nervoso e proteggere il fegato;
- Omega 3, contenenti EPA e DHA come il comune olio di pesce. Sono dei grassi polinsaturi, essenziali per mantenere equilibrati i livelli di colesterolo nel sangue e regolare le funzioni cardiache. Inoltre, svolgono un’azione antinfiammatoria.
Principi attivi
- Antivirali ad azione diretta (DAA) lavorano per rimuovere completamente il virus dell'epatite C dal corpo e allo stesso tempo aiutano a prevenire i danni al fegato;
- Interferoni, proteine che stimolano il sistema immunitario, impiegati nella cura dell’epatite C cronica;
- Immunostimolanti, collaborano col sistema immunitario aiutando a debellare l’infezione.
Disclaimer: l’elenco dei rimedi proposti non è necessariamente esaustivo.
Come prevenire l’epatite C?
Gli esperti non hanno ancora sviluppato un vaccino efficace contro l'epatite C, anche se la ricerca continua.
Attualmente, il modo migliore per proteggersi dal virus è evitare di usare qualsiasi oggetto che possa essere entrato in contatto con il sangue di qualcun altro.
Per prevenire l’epatite C, è bene:
- Non condividere rasoi, tagliaunghie o spazzolini da denti, aghi o siringhe;
- Fare tatuaggi o piercing in strutture autorizzate;
- Indossare guanti quando si pulisce o si cura la ferita di qualcun altro;
- Usare protezioni durante il rapporto sessuale. Tuttavia, è importante ricordare che l'epatite C non sempre si trasmette durante un rapporto sessuale non protetto, poiché si tratta di un'infezione trasmessa per via ematica. Detto questo, i metodi di barriera, come i preservativi, possono comunque aiutare a ridurre le possibilità di contrarre qualsiasi tipo d' infezione a trasmissione sessuale;
- Ridurre l’utilizzo di farmaci che possono affaticare il fegato come gli antidolorifici;
- Aumentare gli standard di igiene personale e domestica. Imparare a prendersi cura della propria igiene sia personale che domestica è importante affinché le possibilità di entrare in contatto con sangue infetto si riducano notevolmente.
In linea generale, se si pensa di poter avere l'epatite C, è necessario fare subito il test sia per prevenire forme gravi sia per evitare di trasmettere il virus. Inoltre, se si è un soggetto a rischio d'infezione (infermiere, tossicodipendente, tatuatore), uno screening regolare dell'epatite C può aiutare a ottenere una diagnosi e un trattamento precoci.
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