HIV
Che cos’è l’HIV?
L'HIV è un retrovirus che danneggia il sistema immunitario. I retrovirus umani sono dotati di un particolare enzima che fa trascrivere nel DNA della cellula l'informazione genetica contenuta nell'RNA del virus. Per questo motivo, l’infezione da HIV è una condizione che dura tutta la vita e, attualmente, non esiste un farmaco che lo elimini dal corpo, anche se la ricerca scientifica sta ancora lavorando sulla questione.
Quali sono le principali cause dell’HIV?
Quando si parla di HIV, ci si riferisce all’infezione causata dal Virus dell'Immunodeficienza Umana (Human Immunodeficiency Virus, HIV).
Esistono due tipi di HIV, HIV-1 e HIV-2, che hanno caratteristiche patologiche e cliniche molto simili.
Se non trattati, questi virus colpiscono e uccidono i linfociti T CD4+, che sono un tipo di cellula immunitaria. In questo modo, il sistema immunitario si indebolisce e non riesce più a combattere le eventuali malattie che incombono sul corpo.
Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.
Come si trasmette e/o si prende l’HIV?
Il virus HIV si trasmette solamente attraverso lo scambio dei seguenti fluidi corporei:
- Sangue;
- Sperma;
- Fluidi vaginali e rettali;
- Latte materno.
È pertanto possibile trasmettere e/o contrarre il virus HIV nei seguenti modi:
- Attraverso il sesso vaginale o anale (la via di trasmissione più comune);
- Condividendo aghi, siringhe e altri oggetti per l'uso di droghe da iniezione;
- Condividendo attrezzature per tatuaggi senza sterilizzarle tra un uso e l'altro;
- Durante la gravidanza, il travaglio o il parto (trasmissione dalla madre al figlio);
- Durante l'allattamento al seno;
- Attraverso l'esposizione al sangue, allo sperma, ai liquidi vaginali e rettali e al latte materno di qualcuno che convive con l'HIV;
- Con una trasfusione di sangue o un trapianto di organi (va detto che questa modalità è estremamente rara, giacché vengono fatti rigorosi controlli sui donatori di sangue, organi e tessuti).
È teoricamente possibile, ma considerato estremamente raro, che l'HIV venga trasmesso attraverso:
- Sesso orale (solo se ci sono gengive sanguinanti o piaghe aperte nella bocca della persona);
- Essere morsi da una persona con l'HIV (solo se la saliva è insanguinata o ci sono piaghe aperte nella bocca dell’individuo infetto);
- Contatto tra pelle lesionata, ferite o mucose e il sangue di una persona affetta da HIV.
Contrariamente a quello che si può pensare, l'HIV non si trasmette attraverso:
- Il contatto pelle a pelle;
- Abbracci, strette di mano o baci;
- Aria o acqua;
- La condivisione di cibo o bevande, comprese le fontanelle;
- Saliva, lacrime o sudore (a meno che non siano mescolati al sangue di una persona con l'HIV);
- Condividere il bagno, gli asciugamani o la biancheria da letto;
- Zanzare o altri insetti.
Quali sono i principali sintomi dell’HIV?
Il tempo che intercorre tra l'esposizione all'HIV e quando questo diventa rilevabile nel sangue è chiamato periodo d'incubazione o periodo finestra. La maggior parte delle persone sviluppa anticorpi HIV rilevabili entro 23-90 giorni dalla trasmissione. Quindi, se una persona fa un test durante il periodo finestra, è probabile che riceva un risultato negativo. Tuttavia, il virus inizia a replicarsi non appena entra nel corpo e pertanto questa persona, anche se risultata negativa, può contagiare altri anche durante questo periodo.
La prima fase, oltre ad essere definita periodo finestra, si definisce fase d'infezione acuta ed è spesso asintomatica. Se dovessero presentarsi sintomi, però, essi includerebbero:
- Febbre;
- Brividi;
- Linfonodi gonfi;
- Dolori generali;
- Eruzione cutanea;
- Mal di gola;
- Mal di testa;
- Nausea;
- Mal di stomaco.
Dopo le prime settimane, l’HIV entra nella fase di latenza clinica che può durare anni e può essere asintomatica o presentare dei sintomi aspecifici (che non riguardano necessariamente una specifica malattia o condizione). I sintomi in questa fase sono molto simili a quelli elencati in precedenza, con l’aggiunta di:
- Perdita di peso;
- Nausea;
- Vomito;
- Diarrea;
- Infezioni orali o vaginali da candida ricorrenti;
- Polmonite;
- Herpes zoster.
Quali complicazioni possono derivare dall’HIV?
Se l’HIV non viene trattata, può evolversi nel terzo e ultimo stadio: l’AIDS.
L’AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita ed è caratterizzata dalla progressiva perdita della capacità delle difese immunitarie che non sono più in grado di proteggere l'organismo dalle malattie.
I sintomi dell'AIDS possono includere:
- Febbre ricorrente;
- Gonfiore cronico delle ghiandole linfatiche, specialmente delle ascelle, del collo e dell'inguine;
- Affaticamento cronico;
- Sudorazione notturna;
- Macchie scure sotto la pelle o all'interno della bocca, del naso o delle palpebre;
- Piaghe, macchie o lesioni della bocca e della lingua, dei genitali o dell'ano;
- Protuberanze, lesioni o eruzioni cutanee;
- Diarrea ricorrente o cronica;
- Rapida perdita di peso;
- Problemi neurologici come difficoltà di concentrazione, perdita di memoria e confusione;
- Ansia e depressione.
È bene ricordare che l’AIDS non è causa scatenante di tutti questi sintomi e malattie, ma essi sono il risultato dell’avere un sistema immunitario fortemente indebolito.
Cosa fare in caso di HIV?
Le informazioni che seguono sono di carattere generale e servono a fornire un’idea di quello che è il trattamento in caso d'infezione da HIV.
A lato della terapia farmacologica, è possibile sostenere le proprie difese immunitarie in vari modi. Di seguito, i più comuni.
Rimedi naturali
- Echinacea, pianta immunostimolante, stimola la produzione di leucociti;
- Astragalo, pianta immunostimolante con proprietà antivirali e antiossidanti. Sostiene l’incremento dei linfociti T;
- Eleuterococco, rimedio adattogeno, che aumenta la resistenza dell’organismo agli stimoli stressogeni;
- Uncaria, oltre ad essere immunostimolante, presenta proprietà antivirali e antinfiammatorie;
- Panax Ginseng, stimola i globuli bianchi (leucociti) e i linfociti;
- Aloe vera, la presenza di polisaccaridi attiva la produzione di macrofagi, che agiscono contro le infezioni di batteri, virus e funghi;
- Curcuma, presenta proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Integratori
- Vitamina C, stimola la funzionalità del sistema immunitario, ha una forte azione antiossidante e corrobora la produzione d'interferone inattivando virus e altri patogeni;
- Probiotici, garantiscono la salute della flora batterica intestinale. Nell’intestino risiede infatti più dell’80% del nostro sistema immunitario;
- Vitamina D, stimola le cellule del sistema immunitario favorendo la protezione dai patogeni.
Principi attivi
- Farmaci antiretrovirali. Lavorano per impedire all'HIV di riprodursi e distruggere le cellule CD4. Ne esistono di sei gruppi:
- Inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (NRTI);
- Inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI);
- Inibitori della proteasi;
- Inibitori della fusione;
- Antagonisti del CCR5, noti anche come inibitori dell'ingresso;
- Inibitori del trasferimento di filamento dell'integrasi.
Se si sospetta di essere entrati in contatto con il virus HIV, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio medico. Egli saprà consigliare i passi da seguire. Bisogna ricordare che non esistono terapie che permettano la completa guarigione dall’infezione causata dall’HIV. Allo stesso modo, però, la terapia antiretrovirale permette di arrivare ad avere una carica virale talmente bassa che non è più rilevabile ed è praticamente impossibile da trasmettere agli altri.
Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.
Come prevenire l’HIV?
Per prevenire l’infezione da HIV, si possono mettere in atto alcune accortezze.
- Praticare sesso sicuro con tutti i partner. Gli unici contraccettivi che proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili (e anche dall’HIV) sono i preservativi (maschili e femminili).
- Fare un test per l’HIV e per le malattie sessualmente trasmissibili. È un bene conoscere il proprio stato e quello del/dei partner.
- Evitare di condividere aghi o altri strumenti. L'HIV si trasmette anche attraverso il sangue e può essere contratto usando materiali che sono venuti a contatto con il sangue di qualcuno infetto.
- Considerare la PEP o PPE. La PEP è la profilassi post-esposizione. Una persona che è stata esposta all'HIV dovrebbe rivolgersi a una struttura specializzata o in pronto soccorso per valutare la possibilità di avviare questo trattamento al fine di ridurre il rischio di contrarre il virus. Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antiretrovirali per 28 giorni. La PEP dovrebbe essere iniziata il prima possibile dopo l'esposizione, entro 48 ore.
- Considerare la PrEP. Una persona che ha una maggiore probabilità di contrarre l'HIV dovrebbe parlare con il proprio medico per prendere in considerazione la profilassi pre-esposizione (PrEP). La PrEP può ridurre il rischio di acquisire l'HIV e consiste nell'assunzione di una combinazione di farmaci attivi contro il virus dell’Hiv prima dei rapporti sessuali.
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