Ingorgo mammario
Che cos’è l’ingorgo mammario?
L’ingorgo mammario è un ristagno di latte nella mammella che si verifica nei giorni successivi al parto. Si tratta di un disturbo molto comune, che può essere trattato con i rimedi adeguati.
Quali sono le principali cause dell’ingorgo mammario?
L'ingorgo mammario è il risultato dell'aumento del flusso sanguigno nel seno nei giorni immediatamente successivi al parto. L'aumento del flusso sanguigno aiuta le mammelle a produrre molto latte, ma può anche rendersi responsabile di dolore e disagio.
Alcune condizioni o eventi possono aumentare la probabilità di sperimentare un ingorgo mammario. Di seguito vengono riportati i più comuni:
- Eccessiva produzione di latte.
- Difficoltà nell'allattamento e nella suzione.
- Reggiseno troppo stretto.
- Svezzamento troppo rapido.
- Rimozione ritardata del latte dal seno dopo il parto perché non si ha intenzione di allattare.
Quali sono i principali sintomi dell’ingorgo mammario?
I sintomi dell'ingorgo mammario possono variare da persona a persona ed essere sperimentati in un seno solo o in entrambi. Tuttavia, in linea generale, i segni e i sintomi più comuni del disturbo includono:
- Sensazione di pesantezza del seno.
- Seno gonfio o “grumoso”.
- Seno caldo al tatto.
- Vene del seno più evidenti.
- Pelle del seno tesa e lucida.
- Febbre lieve nei primi giorni di produzione del latte.
Disclaimer: l’elenco non è esaustivo e serve a dare una panoramica di alcune condizioni che possono associarsi alla patologia.
Come prevenire l’ingorgo mammario?
Non è possibile prevenire l'ingorgo mammario nei primi giorni dopo il parto, in quanto il corpo ha bisogno di tempo per imparare a regolare la produzione di latte.
Tuttavia, è possibile prevenire gli eventuali episodi successivi di ingorgo mammario seguendo i seguenti consigli:
- Allattare regolarmente il bambino, o tirare regolarmente il latte, almeno ogni 1-3 ore.
- Applicare sul seno degli impacchi di ghiaccio per raffreddare e calmare il tessuto mammario infiammato e per diminuire la produzione di latte. Gli impacchi freddi, infatti, disattivano il segnale di "rilascio" nel seno che spinge il corpo a produrre più latte.
- Tirare piccole quantità di latte materno per alleviare la pressione.
- Svezzare lentamente il bambino, evitando, se possibile, di smettere di allattare troppo presto.
- Nel caso in cui si scelga di non allattare al seno, è possibile aspettare la montata lattea. Nel giro di pochi giorni, l’organismo capirà che non ha bisogno di produrre latte e ne esaurirà le “scorte”, risolvendo l’ingorgo.
Cosa fare in caso di ingorgo mammario?
Il trattamento dell’ingorgo mammario varia a seconda del fatto che la donna stia allattando o meno. Se la donna non sta allattando, l'ingorgo doloroso dura in genere circa un giorno. Dopo questo periodo, è ancora possibile avvertire un senso di gonfiore o pesantezza, ma il disagio e il dolore dovrebbero diminuire.
Se la donna sta allattando, invece, potrà ricorrere ad una serie di rimedi per lenire il dolore e diminuire il fastidio.
Principi attivi
- Analgesici, per ridurre il dolore, se necessario.
Rimedi naturali
- Impacchi di foglie di cavolo verde, dalle proprietà antinfiammatorie.
Rimedi omeopatici
- Bryonia , Phytolacca , Arnica , Pulsatilla , Silicea, utili per ridurre il dolore al seno.
Inoltre, in caso d'ingorgo mammario in una donna che sta allattando, è utile:
- Applicare un impacco caldo sul seno o fare una doccia calda per incoraggiare la fuoriuscita del latte.
- Allattare il bambino in modo più regolare o almeno ogni 1-3 ore.
- Allattare il bambino finché ha fame.
- Massaggiare i seni durante l'allattamento.
- Applicare un impacco freddo o ghiacciato per alleviare il dolore e il gonfiore.
- Alternare le posizioni di allattamento per drenare il latte da tutte le zone del seno
- Alternare i seni durante le poppate in modo che il bambino finisca le “scorte” di latte.
- Usare un tiralatte quando non si può allattare.
Disclaimer: l’elenco dei rimedi proposti non è necessariamente esaustivo.
Infine, va ricordato che, se l'ingorgo non diminuisce entro tre o quattro giorni o se compare una febbre alta, è bene rivolgersi al medico per escludere la presenza di un’infezione del seno.
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