Ipovisione
Che cos’è l’ipovisione?
L’ipovisione è una condizione di acuità visiva molto limitata. La persona ipovedente ha serie difficoltà a svolgere anche le più semplici attività quotidiane, personali o lavorative, come leggere un libro o scrivere a computer. Non si tratta di cecità, ma di una progressiva perdita della vista. Questo sintomo non può essere corretto con l’uso di occhiali o lenti a contatto.
L’ipovisione può essere causata da diversi fattori, come l’avanzamento dell’età, e patologie che coinvolgono le diverse strutture dell’occhio. Nella maggior parte dei casi, interessa le persone sopra i 65 anni.
Il sintomo può essere grave (con residuo visivo non superiore a 1/10), medio-grave (con residuo visivo non superiore a 2/10) o lieve (con residuo visivo non superiore a 3/10).
Esistono diversi tipi di ipovisione. I più comuni sono:
- Perdita della visione centrale: caratterizzata da un punto cieco nel centro della visione.
- Perdita della visione periferica (laterale): caratterizzata dall'incapacità di vedere ai lati, sopra o sotto il livello degli occhi. Tuttavia, la visione centrale rimane intatta.
- Cecità notturna: incapacità di vedere in aree scarsamente illuminate.
- Visione offuscata: gli oggetti vicini e lontani appaiono sfocati. Nei casi più gravi, l'intero campo visivo sembra essere coperto da una pellicola o da un bagliore.
Quali possono essere le patologie associate?
L’ipovisione può essere attribuita a molte cause ed essere un sintomo di diverse patologie e condizioni, come:
- Cataratta: condizione caratterizzata dall’opacizzazione del cristallino, situato tra l’iride e il corpo vitreo. Questa opacizzazione provoca una progressiva riduzione del campo visivo che, se non trattata, può portare a cecità totale.
- Cheratite: infiammazione che può colpire diversi strati della cornea e può essere di natura infettiva, non infettiva o traumatica. Se non trattata, può provocare danni importanti alla vista, con conseguente riduzione del campo visivo.
- Degenerazione maculare: patologia seria che colpisce il centro della retina, provocando la morte delle cellule. Nei casi più gravi, impedisce il normale svolgimento delle attività quotidiane.
- Glaucoma: malattia oculare causata dall’eccessiva pressione all’interno dell’occhio che danneggia il nervo ottico. Provoca una riduzione del campo visivo periferico.
- Diabete: malattia che causa un aumento della glicemia nel sangue. Se non trattata, può causare danni alla vista, tra cui ipovisione dovuta all’accumulo di liquido negli strati retinici.
- Toxoplasmosi: patologia causata da un parassita che, nella maggior parte dei casi, si presenta asintomatica, ma che se non trattata può causare problemi alla retina, riducendo la vista.
- Retinite pigmentosa: malattia genetica che causa una sensibile diminuzione del campo visivo e della visione notturna.
- Albinismo: condizione genetica che può causare un’acutezza visiva ridotta e sensibilità o intolleranza alla luce, a causa della mancanza dei melanociti nell’iride.
- Altre patologie: anche eventi ischemici, anomalie vascolari, emorragie e traumi possono essere responsabili della riduzione del campo visivo o della perdita improvvisa della vista (che può durare da pochi minuti ad alcuni giorni).
Disclaimer: si ricorda che l’elenco delle patologie sopracitate non è esaustivo e ha il solo scopo di offrire una panoramica di alcune delle condizioni che possono associarsi al sintomo.
Quali sono i principali rimedi contro l’ipovisione?
Il trattamento dell’ipovisione, quando possibile, è strettamente legato alla causa scatenante. Se si sperimenta un insolito calo della propria vista, è consigliabile rivolgersi subito al proprio medico od oculista.
In certi casi, alcuni principi attivi possono essere utili per alleviare il disagio associato al sintomo:
Principi attivi
- Antibiotici, se l’infezione è di origine batterica. Gli antibiotici infatti bloccano la replicazione delle cellule batteriche inibendo principalmente la sintesi della parete cellulare batterica o delle proteine batteriche (sfruttando la differenza strutturale con le cellule eucariotiche, umane). Si ricorda, infatti, che gli antibiotici sono efficaci solo su infezioni di origine batterica, e non virale, per cui è fondamentale la prescrizione medica.
- Antimicotici, utili a contrastare la proliferazione di organismi fungini. I farmaci antimicotici vanno a eliminare selettivamente le cellule micotiche, sfruttando le differenze strutturali tra queste cellule e quelle eucariotiche (umane): agiscono a livello della parete cellulare fungina (assente nelle cellule eucariotiche) o inibiscono la formazione dell’ergosterolo (contenuto esclusivamente nella membrana cellulare fungina).
- Antiparassitari, indicati per contrastare infestazioni da parassiti di varia natura.
- Antivirali, agiscono inibendo una delle varie fasi del ciclo replicativo del virus (assorbimento e penetrazione nella cellula ospite - trascrizione e traduzione del genoma virale - assemblaggio e maturazione dei virioni, ovvero le particelle virali complete). Permettono di bloccare la diffusione della malattia, se assunti entro un certo periodo di tempo dall’insorgenza.
In tutte le altre condizioni, non è possibile arrestare la riduzione della vista. Tuttavia, alcuni ausili visivi hanno dimostrato di migliorare sensibilmente la qualità di vita del paziente. I più comuni includono:
- Occhiali telescopici.
- Lenti che filtrano la luce.
- Occhiali d'ingrandimento.
- Lenti d'ingrandimento manuali.
- Televisione a circuito chiuso.
- Prismi di lettura.
Esistono anche degli ausili non ottici che sono stati progettati per le persone ipovedenti. Tali dispositivi includono:
- Software di lettura del testo.
- Guide di controllo.
- Orologi ad alto contrasto.
- Orologi parlanti.
- Pubblicazioni a caratteri grandi.
- Sveglie, telefoni e orologi con numeri ingranditi.
Disclaimer: l’elenco dei rimedi proposti non è necessariamente esaustivo.
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