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Meningococco B

Che cos’è il meningococco B?

Il meningococco B (Neisseria meningitidis) è uno dei batteri responsabili della meningite meningococcica, anche conosciuta come meningite B.

Essa rappresenta un raro tipo di meningite batterica molto grave, che causa gonfiore nelle membrane e nel liquido che circondano il cervello e il midollo spinale. La meningite B è anche semplicemente chiamata meningite, ed è un’infezione che può manifestarsi a diversi livelli di gravità, portando molto spesso a conseguenze croniche anche dopo la guarigione.

Quali sono le principali cause delle infezioni da meningococco B?

Responsabile della meningite B è il batterio Neisseria meningitidis. Questo agente patogeno è presente in natura attraverso ben 13 sottotipi, ma solo 6 di essi sono riconosciuti come molto pericolosi: il meningococco B fa parte di questi. Sorprendentemente, il meningococco non è sempre responsabile di patologie, tanto che si calcola che per un buon 10% della popolazione mondiale esso rappresenti un naturale componente della flora batterica che abita le mucose del tratto respiratorio superiore.

In alcune condizioni tuttavia, questo batterio può causare meningite. La giovane età dei soggetti contagiati (neonati, bambini fino ai 5 anni e adolescenti dai 12 ai 21 anni) rappresenta oggi uno dei maggiori fattori di rischio per contrarre la meningite B.

Tra le altre cause che concorrono allo sviluppo della malattia rientrano:

  • Mancanza di vaccinazione contro la meningite B;
  • Immunodepressione, ovvero una ridotta funzionalità del sistema immunitario. Alcune condizioni che determinano immunodepressione sono malattie come il diabete e l'AIDS;
  • Convivenza per motivi di lavoro o di studio con un gran numero di persone, in luoghi come caserme, scuole, dormitori;
  • Fumo (attivo e passivo), che in soggetti portatori di meningococco B può contribuire al trasloco del batterio all’area cerebrale, a causa del deterioramento delle mucose oro faringee.

Disclaimer: l’elenco delle cause sopra riportato non è esaustivo e serve a fornire una panoramica generale delle principali cause associate alle infezioni da meningococco B.

Come si prende e trasmette il meningococco B?

La trasmissione del meningococco B avviene principalmente per via diretta. Il Neisseria Meningitidis viene comunemente espulso dai soggetti infetti tramite secrezione di saliva proveniente dalla parte posteriore della gola. I maggiori metodi di trasmissione diretta di meningococco B includono:

  • Colpi di tosse e starnuti;
  • Scambio di baci;
  • Avere una conversazione prolungata;
  • Condividere tazze, posate, sigarette, vaporizzatori, rossetti, piercing o altri oggetti che toccano la bocca e il naso.

Molto più rara ma non impossibile è la trasmissione per via indiretta, ovvero il contagio che avviene in seguito al contatto con superfici contaminate dalla saliva infetta.

Quali sono i principali sintomi delle infezioni da meningococco B?

I sintomi della meningite B si manifestano rapidamente, di solito entro una settimana dall'esposizione al meningococco B. In alcuni casi, questi sintomi possono imitare quelli causati dall'influenza.

I più comuni includono:

  • Febbre alta improvvisa;
  • Collo rigido e torcicollo;
  • Forte mal di testa;
  • Confusione;
  • Collasso;
  • Fotofobia, cioè la difficoltà nel soffermare lo sguardo su fonti luminose;
  • Mani e piedi freddi;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Diarrea;
  • Mancanza di appetito;
  • Muscoli doloranti;
  • Articolazioni dolorose e gonfie;
  • Spossatezza o malessere;
  • Eruzione cutanea di colore rosso o viola.

Nei neonati e nei bambini piccoli, possono verificarsi alcuni sintomi tipici:

  • Gonfiore della fontanella, un'area collocata sulla parte anteriore del cranio;
  • Forte agitazione (irritabilità);
  • Rifiuto di mangiare;
  • Contrazioni muscolari;
  • Convulsioni.

Quali complicazioni possono derivare dalle infezioni da meningococco B?

Se non trattata rapidamente, l’infezione da meningococco B può causare gravi complicazioni anche fatali, talvolta anche in seguito alla somministrazione di una terapia adeguata. Prima viene curato il disturbo, maggiori sono le probabilità di evitare un peggioramento delle condizioni del paziente.

Le principali complicazioni della patologia includono:

  • Sordità;
  • Danni cerebrali permanenti;
  • Cicatrici permanenti sulla pelle;
  • Cancrena dei tessuti, la quale porta all’amputazione degli arti;
  • Sepsi o setticemia, un’infezione diffusa a livello del flusso sanguigno e che coinvolge tutto il corpo danneggiando vasi sanguigni, tessuti e organi.

La maggior parte delle persone che sviluppano questa malattia sopravvivono senza effetti collaterali di lunga durata. Tuttavia, è sempre bene agire per tempo, in quanto la meningite B è una malattia potenzialmente fatale.

Disclaimer: L’elenco delle complicazioni sopra riportato serve a fornire una panoramica delle principali conseguenze associate all’infezione da meningococco B, e non è pertanto da ritenersi esaustivo.

Cosa fare in caso di infezioni da meningococco B?

Data la natura grave del disturbo, la meningite B richiede in genere l’ospedalizzazione del paziente, il quale potrà eventualmente essere sottoposto a interventi di terapia intensiva.

È bene ricordare che un trattamento precoce della meningite B rappresenta l’unica possibilità di cura capace di evitare gravi conseguenze per la salute. Per supportare l’organismo nella gestione di alcuni sintomi lievi della meningite, è possibile inoltre fare affidamento su metodi naturali e integratori, i quali pur non costituendo una terapia vera e propria possono aiutare il sistema immunitario ad affrontare gli agenti patogeni responsabili della meningite B.

Essi includono:

  • Echinacea, pianta originaria del Nord America conosciuta per le sue proprietà immunostimolanti, antibatteriche e lenitive, è in grado di ridurre i sintomi come febbre e mal di gola;
  • Astragalo, pianta comune nella medicina cinese dalle proprietà antibatteriche e immunostimolanti, utilizzata per combattere le infezioni;
  • Tè verde, un rimedio fitoterapico dalle naturali proprietà antibiotiche.
  • Vitamina C, nota anche come acido ascorbico, nota per le proprietà antiossidanti e immunostimolanti. Se assunta nelle dosi corrette aiuta a prevenire la comparsa di infezioni potenziando l’azione dei linfociti e dei macrofagi;
  • Vitamina D, sfruttata per la sua azione immunostimolante e protettiva delle infezioni;
  • Probiotici, microrganismi fondamentali nel supporto del microbioma intestinale, svolgono un’efficace azione nel supporto del sistema immunitario;
  • Zinco, un minerale fondamentale nel mantenimento della funzionalità cellulare fortemente coinvolto nella modulazione della risposta immunitaria.

Principi attivi, che possono essere somministrati per via orale o endovenosa:

  • Antibiotici. Questi farmaci servono per eliminare l’infezione causata dal batterio Neisseria meningitidis;
  • Corticosteroidi, dei medicinali antinfiammatori che contribuiscono ad alleviare lo stato infiammatorio delle meningiti;
  • Analgesici, demandati alla diminuzione del dolore localizzato a livello dei tessuti.

Anche coloro i quali sono entrati in contatto con un paziente affetto da meningite B potranno essere trattati attraverso la somministrazione di antibiotici in via precauzionale.

Inoltre, in caso di forte disidratazione e difficoltà respiratorie il paziente può essere rispettivamente sottoposto a somministrazione di liquidi e ossigenoterapia.

Disclaimer: l’elenco dei trattamenti sopra riportato serve a fornire una panoramica delle principali cure associate alle infezioni da meningococco B, e non è pertanto da ritenersi esaustivo. In caso di evidenti manifestazioni di meningite B, è sempre importante rivolgersi tempestivamente al proprio medico o ad un servizio di assistenza sanitaria locale.

Come prevenire le infezioni da meningococco B?

Fortunatamente, nonostante la gravità del disturbo, la ricerca medica ha sviluppato nel corso degli anni un’efficace strategia preventiva nei confronti delle infezioni da meningococco B, rappresentata dalla somministrazione del vaccino anti-meningococco B. Il vaccino è somministrato per via intramuscolare ed è caldamente consigliato in Europa e negli Stati Uniti per tutti i bambini al di sotto dell’anno di età. Esso prevede dai 2 ai 3 dosaggi e un richiamo a distanza di qualche anno.

Per combattere la meningite è inoltre possibile sottoporsi alla vaccinazione tramite vaccino meningococcico coniugato, che protegge dai sierogruppi batterici A, C, W e Y. Questo vaccino è raccomandato per i bambini che hanno 11 o 12 anni. Un richiamo è spesso consigliato intorno ai 16 anni.

Alle persone di età compresa tra i 16 e i 23 anni può anche essere raccomandato il vaccino MenB, che protegge dal sierogruppo batterico B. È approvato per chiunque abbia più di 10 anni. Questo vaccino è tipicamente somministrato in due dosi agli adolescenti dai 16 ai 18 anni. I richiami possono anche essere raccomandati ogni 2 o 3 anni.

Inoltre, sia le persone vaccinate che quelle non vaccinate, soprattutto se esposte a fattori di rischio come la vita in comunità allargate o la vicinanza con persone immunodepresse, possono prevenire la trasmissione e il contagio di meningococco B osservando alcune abitudini corrette che includono:

  • Lavarsi le mani frequentemente;
  • Evitare di condividere indumenti, cosmetici, posate e oggetti con altre persone;
  • Evitare di fumare;
  • Evitare il fumo passivo.

Rispettando queste semplici norme e ricorrendo al vaccino, anche le persone più esposte possono evitare efficacemente il contagio.

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