Puntura di zanzara
Che cos’è la puntura di zanzara?
La puntura di zanzara è un evento accidentale causato dal contatto con gli esemplari femmina della zanzara, un insetto appartenente alla famiglia delle mosche dotato di un lungo apparato boccale di forma tubolare. La dieta delle zanzare femmina include infatti, oltre al nettare e all’acqua, anche il sangue umano, una sostanza fondamentale per la loro riproduzione. Una volta che la zanzara inserisce la propria proboscide all’interno della pelle, rilascia una parte della propria saliva contenente proteine dall’azione irritante. Il risultato è la comparsa di un rigonfiamento localizzato nel sito della puntura, dall’aspetto arrossato e molto pruriginoso.
Nonostante la maggior parte delle punture di zanzara risultino innocue per la salute, limitandosi a causare un leggero fastidio, alcuni soggetti a rischio come bambini e persone con sistema immunitario compromesso possono sviluppare sintomi più gravi. Per questo motivo è importante non sottovalutare i sintomi che conseguono una puntura di zanzara, in quanto possono segnalare la presenza di una patologia più grave. Le zanzare possono infatti trasportare virus, batteri e parassiti nella loro saliva. Quando pungono, possono trasmettere questi agenti patogeni all’organismo colpito, causando malattie potenzialmente gravi. Le zanzare sono infatti note portatrici di:
- Malaria;
- Virus del Nilo occidentale;
- Febbre dengue;
- Febbre gialla;
- Virus che causano l'encefalite.
La malaria è rara in Europa e negli Stati Uniti, ma rimane comune in alcune parti del mondo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre 241 milioni di casi di malaria sono stati riportati nel 2020 rispetto ai 227 milioni di casi del 2019, e le zanzare ne hanno trasmesso la maggior parte. Questo rende le zanzare tra gli animali più letali sulla terra. Fortunatamente, non tutte le malattie possono essere diffuse attraverso le punture di zanzara. Per esempio, esse non possono veicolare il virus dell'HIV o dell'epatite.
Quali sono i sintomi associati alla puntura di zanzara?
Quando una zanzara punge, l’organismo attiva le difese immunitarie necessarie per contrastare l’azione delle proteine contenute nella saliva dell’insetto. Ciò determina un rilascio d'istamina, una sostanza che comporta la dilatazione dei capillari e dei vasi sanguigni nella zona colpita. Ciò si traduce in sintomi di entità lieve, che includono:
- Bruciore, che si manifesta nel momento in cui la zanzara introduce la proboscide all’interno della pelle;
- Forte prurito localizzato;
- Rigonfiamento dell’area interessata dalla puntura;
- Arrossamento della pelle;
- Eventuale comparsa di un puntino di colore rosso al centro del rigonfiamento.
Molto spesso capita che una zanzara punga ripetutamente la medesima zona del corpo, causando la comparsa di numerosi rigonfiamenti ravvicinati. Più elevato è il numero di punture, maggiore sarà il prurito sperimentato.
I soggetti con sistema immunitario compromesso e i bambini possono sperimentare inoltre:
- Orticaria, ovvero una forte sensazione di prurito caratterizzata da rossore e gonfiore su vaste aree del corpo;
- Linfonodi ingrossati.
In rari casi, è possibile che alcuni individui sperimentino una reazione allergica alle punture di zanzara. I sintomi di tale fenomeno includono, oltre ai precedenti:
- Dolori diffusi in diverse parti del corpo;
- Mal di testa;
- Febbre moderata (fino a 38° C).
L’elenco dei sintomi riportati non è da ritenersi esaustivo e serve a fornire una panoramica dei principali sintomi associati alla puntura di zanzara.
Cosa fare in caso di puntura di zanzara?
In caso di puntura di zanzara, prima di avviare una procedura di primo soccorso è sempre necessario valutare attentamente la gravità dei sintomi riportati. In caso di evidenti reazioni gravi o di dubbio su come agire, è molto importante non trascurare la situazione e rivolgersi immediatamente al pronto soccorso medico locale. In generale, comunque, la maggior parte delle punture di zanzara darà vita a sintomi lievi, e potrà essere trattata a casa facendo riferimento alle seguenti linee guida:
- Lavare e disinfettare la ferita, in modo da evitare la comparsa d'infezioni;
- Applicare del ghiaccio sul rigonfiamento della puntura, sfruttando l’azione vasocostrittrice del freddo e il suo effetto anestetizzante;
- Applicare una crema a base di cloruro di alluminio sull’area interessata dal prurito.
- Su parere del medico, applicare creme a base di cortisone se il prurito è particolarmente forte e non cessa dopo qualche giorno;
- Rivolgersi immediatamente ad un medico o un pediatra se compaiono sintomi come linfonodi ingrossati o febbre superiore ai 38°C.
Anche applicare creme o impacchi a base di essenze fitoterapiche può contribuire a lenire il prurito e il bruciore, mantenendo idratata la pelle dopo che è stata grattata. Le piante più indicate contro le punture di zanzara includono:
- Camomilla;
- Avena;
- Lavanda;
- Aloe vera.
Cosa NON fare in caso di puntura di zanzara?
In caso di puntura di zanzara, è opportuno cercare di non esercitare pressioni sulla zona colpita. Per evitare che l’irritazione si diffonda ad altre zone della pelle causando eventuali infezioni si consiglia di:
- Evitare di grattarsi, anche attraverso i tessuti;
- Evitare di applicare ammoniaca sulla puntura, in quanto questo rimedio casalingo si è rivelato non solo inutile per contrastare il prurito ma anche dannoso, poiché può causare ustioni cutanee;
- Evitare di assumere farmaci senza il parere del medico;
- Non ritardare la chiamata ai soccorsi in caso di sintomi gravi.
Cosa fare per prevenire la puntura di zanzara?
La prima cosa da fare ovviamente è cercare di evitare le zone infestate dalle zanzare. Evitare quindi zone paludose o con ristagni d’acqua laddove possibile.
Il metodo più efficace di protezione dalla puntura di zanzara è rappresentata da difese di tipo fisico: pantaloni lunghi, magliette a maniche lunghe, cappelli con zanzariera, zanzariere da applicare ai passeggini e alle culle dei bambini, a porte e finestre ecc…
Inoltre esistono molti prodotti da applicare sugli abiti, sul corpo e anche negli ambienti e sugli oggetti con azione repellente. Essi possono essere sia di origine vegetale, ricordiamo infatti che molti composti aromatici delle piante sono sgraditi agli insetti (piante aromatiche come salvia, rosmarino, basilico, menta oppure lavanda, geranio, citronella, ledum palustre…), oppure di sintesi chimica (DEET, Icaridina, Permetrine…).
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