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Tetano

Che cos’è il tetano?

Il tetano è una malattia infettiva non contagiosa, causata dalle spore di Clostridium tetani, ossia un batterio anaerobio obbligato che produce una neurotossina molto potente. Tale patologia colpisce il sistema nervoso e causa spasmi muscolari. Se non trattata, inoltre, può avere anche conseguenze molto gravi. Nei Paesi industrializzati, tale infezione è scomparsa quasi del tutto grazie all’apposito vaccino. Tuttavia, è ancora molto presente nelle aree del mondo dove non vi sono adeguati programmi vaccinali. In determinati casi, la malattia può avere esiti fatali, specialmente in persone anziane o bambini piccoli.

Quali sono le principali cause del tetano?

La causa principale del tetano è imputabile al batterio Clostridium tetani, un microrganismo Gram-positivo. Tale patogeno può trovarsi in forma:

  • Vegetativa: (microrganismo anaerobio obbligato) si replica solo in assenza di ossigeno molecolare e produce una tossina, chiamata tetanospasmina o tossina tetanica, in grado di penetrare il sistema nervoso centrale dell’ospite, causandogli disfunzioni di vario tipo che colpiscono l’encefalo e il midollo spinale.
  • Spora: (batterio ubiquitario) è una sorta di microrganismo dormiente, non in grado di riprodursi, né di produrre tale tossina. Tuttavia, riesce a sopravvivere anche alle condizioni più estreme. Vive nel terreno, nella polvere, su oggetti di metallo arrugginiti, nell’intestino di alcuni animali (cani, gatti, cavalli, pecore, polli), nelle loro feci e nei campi agricoli concimati.

Il batterio rimane sotto forma di spora finché non si presentano le condizioni ideali per la sua proliferazione. A quel punto, tornerà in forma vegetativa.

Disclaimer: l’elenco proposto potrebbe non essere esaustivo e serve a dare una panoramica generale delle cause associate a tale infezione.

Come si trasmette e/o si prende il tetano?

Il tetano può essere contratto a causa di ferite cutanee che vengono a contatto con la suddetta spora, presente principalmente nei terreni e nelle feci di animali. Per innescare la proliferazione di tale batterio, la ferita deve essere profonda e priva di ossigeno, come nel caso delle lesioni da perforamento causate da un corpo estraneo (per esempio, un chiodo). Nel caso non vi fossero le condizioni ideali, le spore possono rimanere per diverso tempo nel sito della ferita in attesa di riattivarsi.

Vi sono altri modi in cui si può contrarre il tetano, come:

  • Abrasioni e bruciature;
  • Piercing e tatuaggi, realizzati con materiali e strumenti non sterili;
  • Morsi di animali;
  • Iniezione di droga contaminata;
  • Taglio del cordone ombelicale con strumenti non sterili.

Il Clostridium tetani, solitamente, resta in incubazione per circa 10 giorni, anche se tale periodo può variare da 3 a 21 giorni. Se il periodo di incubazione è breve, i sintomi saranno più gravi e maggiori saranno i danni. Inoltre, il periodo di incubazione può variare a seconda del sito della lesione che è venuta a contatto con il batterio. Infatti, più sarà lontana dal sistema nervoso centrale, più il periodo di incubazione sarà lungo.

Una volta all’interno dell’organismo umano, in assenza di ossigeno, il batterio torna alla forma vegetativa, che gli permette di proliferare, crescere, replicarsi e produrre la pericolosa neurotossina. La tetanospasmina riesce così a raggiungere il sistema nervoso centrale in quanto affine ai recettori delle terminazioni nervose periferiche. Entra così nei neuroni e, attraverso i nervi periferici, raggiunge le cellule dell’encefalo e del midollo spinale. Qui, è in grado di bloccare i neurotrasmettitori volti al controllo del movimento dei muscoli, motivo per cui causa spasmi muscolari e altri sintomi.

Quali sono i principali sintomi del tetano?

I sintomi del tetano sono causati dall’azione della tetanospasmina prodotta dal Clostridium tetani. Una volta che raggiunge il sistema nervoso centrale, compromette il controllo dei muscoli striati, provocando spasmi e rigidità muscolare. Le prime sedi ad essere colpite sono la mascella e il viso, per poi interessare anche torace, addome, collo e schiena.

I sintomi principali includono:

  • Difficoltà ad aprire la bocca;
  • Difficoltà di deglutizione e masticazione;
  • Dolore mentre si mangia o si deglutisce;
  • Riso sardonico, un tipo di spasmo muscolare del viso che produce una sorta di smorfia o ghigno;
  • Opistotono, un grave inarcamento della schiena con la testa che sporge all’indietro;
  • Difficoltà a muovere il collo, accompagnata da dolore;
  • Difficoltà respiratorie;
  • Sensazione di soffocamento;
  • Dolore nei movimenti.

Altri sintomi e disturbi causati dal tetano possono essere:

  • Febbre;
  • Sudorazione generalizzata;
  • Aumento della pressione sanguigna e del battito cardiaco;
  • Aritmie cardiache;
  • Scarso controllo della minzione e della defecazione;
  • Difficoltà nel muovere le mani e i piedi;
  • Senso di svenimento;
  • Irritabilità.

Quali complicazioni possono derivare dal tetano?

La sintomatologia è destinata a peggiorare con il passare del tempo, causando serie complicazioni, come:

  • Fratture ossee, causate da forti spasmi muscolari;
  • Laringospasmo, ossia la contrazione involontaria delle corde vocali;
  • Embolia polmonare, ovvero la presenza di un coagulo sanguigno che blocca un’arteria polmonare;
  • Polmonite da aspirazione, ossia un’infezione dei polmoni causata dall’inspirazione di secrezioni orali o materiale gastrico;
  • Insufficienza respiratoria, ovvero l’impossibilità del sistema respiratorio di garantire il corretto scambio gassoso. In genere, causa asfissia con conseguente arresto cardiaco.

Disclaimer: l’elenco proposto potrebbe non essere esaustivo e serve solamente a dare una panoramica generale delle complicazioni che possono associarsi a tale infezione.

Cosa fare in caso di tetano?

Contrarre il tetano rappresenta un’emergenza medica, molto pericolosa per la vita e potenzialmente fatale. Anche solo in caso di sospetto contagio, è fondamentale contattare subito il medico che saprà individuare la terapia adeguata.

Il trattamento dell’infezione dipende dal decorso della patologia, ovvero se è in atto oppure soltanto sospetta.

In caso di contagio sospetto, il trattamento prevede:

  • Pulizia della ferita con cui è presumibilmente venuta a contatto la spora tetanica;
  • Somministrazione di immunoglobuline specifiche con la tetanospasmina, dette immunoglobuline antitetaniche;
  • Vaccinazione antitetanica.

In caso di contagio accertato, il trattamento prevede:

  • Per le infezioni lieve e moderate:
    • Pulizia accurata della ferita;
    • Somministrazione delle immunoglobuline contro la tossina tetanica;
    • Antibiotici per via endovenosa per contrastare il batterio;
    • Somministrazione di miorilassanti per via orale o endovenosa, per attenuare gli spasmi e la rigidità muscolare.
  • Per le infezioni gravi:
    • Ospedalizzazione e ricovero in terapia intensiva;
    • Somministrazione delle immunoglobuline contro la tossina tetanica;
    • Somministrazione di miorilassanti e solfato di magnesio, per via endovenosa, per attenuare gli spasmi muscolari;
    • Somministrazione di antibiotici appositi;
    • Pulizia della ferita.

In qualsiasi caso, è indispensabile rivolgersi al proprio medico curante, anche se si tratta solamente del sospetto di aver contratto la malattia.

Disclaimer: l’elenco proposto potrebbe non essere esaustivo.

Come prevenire il tetano?

È possibile prevenire il tetano grazie alla somministrazione del vaccino, chiamato antitetanica. Gli anticorpi prodotti riescono a neutralizzare la tossina prima che raggiunga il sistema nervoso centrale e che possa causare danni all’encefalo o al midollo spinale.

Solitamente, la prima dose viene fatta al 3° mese di vita, la seconda al 5° e la terza tra l’11° e il 13°. Dopodiché, dato che non garantisce un’immunità definitiva, è necessario sottoporsi al richiamo:

  • All’età di 6 anni;
  • All’età di 14 anni;
  • Ogni 10 anni, dopo l’ultimo richiamo.

Il vaccino contro il tetano è reperibile in diverse formulazioni:

  • Monovalente, solo contro il tetano;
  • Bivalente, contro il tetano e la difterite;
  • Trivalente, che comprende antitetanica, antipertosse e antidifterite;
  • Tetravalente, che include antitetanica, antipertosse, antidifterite e antipoliomielite;
  • Esavalente, che comprende antitetanica, antipertosse, antidifterite, antipoliomielite, antiepatite B e anti Haemophilus influenzae di tipo B.

In presenza di situazioni a rischio, come in caso di soggetti non immunizzati (quindi, senza vaccino), per quanto possibile, si consiglia di:

  • Evitare di maneggiare utensili in ferro arrugginiti a mani nude;
  • Farsi fare piercing e tatuaggi solo da personale qualificato, assicurandosi che usino strumenti sterili;
  • Prendere le giuste precauzioni durante il giardinaggio. In questo caso, è sempre opportuno utilizzare dei guanti per evitare di entrare in contatto con il terreno;
  • Prestare attenzione durante la pulizia della lettiera o della gabbia degli animali e, in particolare, quando si maneggiano le feci e gli escrementi. Munirsi di guanti per svolgere queste operazioni;
  • Lavarsi sempre le mani prima di mangiare o cucinare;
  • Allo scopo di rinforzare il sistema immunitario e rendere meno suscettibile l’organismo a questa infezione è possibile utilizzare integratori a base di Echinacea, Sambuco, Astragalo, Pelargonium sidoides, Estratto secco di semi di pompelmo, Propoli, Vitamina C, Vitamina D, Probiotici specifici.

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