Trigliceridi alti
Che cosa sono i trigliceridi alti?
I trigliceridi sono molecole di grasso presenti nel sangue.
Le calorie extra che vengono assunte quando si mangia, cioè quelle che non servono nell’immediato, vengono convertite in lipidi (grassi), tra cui anche i trigliceridi. Queste molecole vengono immagazzinate per poter essere usate in un secondo momento.
Si parla di ipertrigliceridemia quando c’è un accumulo di trigliceridi nel sangue che supera il livello considerato “sano”.
Nello specifico, il livello di concentrazione di trigliceridi viene considerato alto se supera i 200mg/dl.
Quali sono le principali cause dei trigliceridi alti?
Le cause che comportano un accumulo di trigliceridi includono:
- Obesità;
- Consumo eccessivo di bevande alcoliche;
- Fumo,
- Alimentazione ricca di grassi saturi o carboidrati;
- Gravidanza;
- Diabete mellito;
- Sindrome metabolica;
- Gravi disturbi renali (insufficienza renale o sindrome nefrotica);
- Disturbi del fegato come la cirrosi epatica.
- Assunzione di alcuni farmaci (diuretici, estrogeni e progestinici, retinoidi, steroidi, beta bloccanti, immunosoppressori).
Quali sono i principali sintomi dei trigliceridi alti?
Avere un’alta concentrazione di trigliceridi nel sangue non comporta sintomi, nella maggior parte dei casi.
In situazioni particolari che vedono una concentrazione particolarmente alta (> 1.000 mg/dl), possono svilupparsi patologie e complicazioni come:
- Dolori addominali intensi;
- Degenerazione della pelle (xantoma);
- Disturbi oculari (lipemia retinica);
- Pancreatiti acute;
- Epatomegalia.
Disclaimer: l’elenco non è esaustivo e serve a dare una panoramica di alcune condizioni che possono associarsi alla patologia.
Come prevenire i trigliceridi alti?
Per prevenire i trigliceridi alti basta attenersi ad uno stile di vita sano, attraverso i seguenti accorgimenti:
- Evitare il fumo;
- Fare attività fisica regolare;
- Seguire una dieta equilibrata;
- Tenere sotto controllo la glicemia.
Cosa fare in caso di trigliceridi alti?
I trattamenti per abbassare i livelli alti di trigliceridi variano in base alla causa scatenante, ma spesso si basano sull’adozione di uno stile di vita e un’alimentazione sani e, nei casi più gravi, l’assunzione di farmaci.
Rimedi naturali
- Integratori di omega 3. Dalle proprietà ipoglicemizzanti, cardioprotettive, antiossidanti e antinfiammatorie.
- Olio di fegato di merluzzo. Ricco di acidi grassi essenziali omega 3 (EPA e DHA), vitamina D e vitamina A.
- Integratori di olio di krill. Ricco di acidi grassi essenziali omega 3 (EPA e DHA) e di vitamina A.
- Integratori di olio di alghe. Ricco di acidi grassi essenziali omega 3 (EPA e DHA).
- Integratori a base di oli ricavati dal germe dei cereali. Il più diffuso è quello di grano, ricco di acidi grassi polinsaturi essenziali e vitamina E.
- Riso rosso fermentato. Possiede un’alta concentrazione di molecole simili alle statine farmacologiche, usate per abbassare il colesterolo e i trigliceridi.
- Integratori di fibre solubili, come mucillagini, guar e pectina, utili per regolare i livelli lipidici e glicemici.
- Integratori di chitosano. Una sostanza ottenuta dal carapace dei crostacei, in grado di ostacolare l'assorbimento intestinale dei grassi.
Principi attivi
- Fibrati, stimolano il catabolismo di molecole lipoproteiche adibite al trasporto dei trigliceridi (in minor parte anche del colesterolo).
- Derivati dell’acido nicotinico, inibiscono la lipolisi a livello del tessuto adiposo. Ciò provoca un minor numero di acidi grassi che giungono al fegato e, dunque, una minor sintesi di trigliceridi (sono formati a partire dagli acidi grassi);
- Statine. inibiscono la sintesi di trigliceridi e colesterolo, abbassandone i livelli sierici. Indicate maggiormente per trattare alti livelli di colesterolo cattivo;
- Sequestranti degli acidi biliari, indicati esclusivamente in caso di resistenza alle statine nel contesto dell'ipertrigliceridemia.
Inoltre, in caso di trigliceridi alti, è utile:
- Praticare attività fisica regolare.
- Evitare i cibi contenenti zucchero e carboidrati raffinati.
- Limitare il consumo di alcol.
- Consumare cibi ad alto contenuto di Omega 3 (pesci come il salmone, lo sgombro e la trota, ad esempio). L’omega 3 è un acido grasso che riduce i trigliceridi.
- Evitare di mangiare troppa carne, soprattutto carne grassa.
- Ridurre l’uso di sale.
- Aumentare l’assunzione di frutta e verdura (ricca di antiossidanti).
Possono inoltre essere indicati due test effettuabili in farmacia:
- il test DNA Cardiolipidomica, che coniuga un’analisi del sangue e un’analisi genetica, consente di ottenere un profilo del singolo paziente e attuare una strategia di prevenzione. L’esame del sangue offre informazioni in merito alle condizioni dei globuli rossi, in particolare sulla composizione lipidica della loro membrana. Il prelievo e la successiva analisi di un campione dalla mucosa della bocca invece, permette mediante le informazioni genetiche ottenute, di definire la personale predisposizione al rischio di sviluppare patologie multifattoriali, come quelle cardiovascolari.
- il profilo lipidico, che valuta i grassi presenti nel sangue e fornisce i livelli di colesterolo totale, trigliceridi, colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono) e colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo). L’esame consente di valutare il rischio cardiovascolare.
Disclaimer: l’elenco dei rimedi proposti non è necessariamente esaustivo.
Si raccomanda sempre di consultarsi con il proprio medico curante per escludere patologie gravi e delineare il trattamento migliore per la propria situazione specifica.
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