Arteria carotide
Che cos’è l’arteria carotide?
L’arteria carotide è un grosso vaso sanguigno che trasporta sangue ricco di ossigeno alle strutture del cranio esterne (facciali) ed interne (encefalo).
È un’arteria e, come tale, riceve sangue ossigenato dal cuore e lo pompa in direzione centrifuga (verso la periferia) per irrorare tessuti e organi.
Ogni persona possiede due arterie carotidee, poste nella regione anterolaterale del collo.
Quali sono gli elementi che compongono l’arteria carotide?
Ciascuna carotide è in realtà composta da tre sezioni:
- Carotide comune: risale nel collo per dividersi, al livello del pomo di Adamo, in una carotide esterna e una interna. La carotide comune a sinistra origina direttamente dall’arco aortico (secondo tratto dell’aorta, la più grande e importante arteria, posto ad arco sopra il cuore), mentre a destra origina dall’arteria anonima, una diramazione dell’arco aortico. L’arteria carotide comune destra è, dunque, più corta.
- Carotide interna: entra nel cranio attraverso i fori carotidei presenti nelle ossa temporali, per apportare sangue a livello dell’encefalo.
- Carotide esterna: termina a livello della mandibola. Irrora il collo, la faringe, la laringe, l’esofago, la mandibola e il volto.
Tutte le arterie, e quindi anche le carotidi, presentano una parete composta da tre strati concentrici:
- Tonaca intima: è la parte più interna del vaso, a contatto col sangue. Regola la pressione sanguigna, previene i coaguli e tiene le tossine fuori dal sangue.
- Tonaca media: è costituita principalmente da fibre elastiche (in piccola percentuale sono presenti anche fibre muscolari). Permette lo scorrere del sangue e aiuta anche i vasi ad espandersi e a contrarsi.
- Tonaca avventizia: è la parte più esterna del vaso, costituita da tessuto connettivo. Dà ai vasi sanguigni la loro struttura e supporto.
Quali sono le funzioni dell’arteria carotide?
Le arterie carotidee svolgono l’importante funzione di trasporto di sangue ossigenato, assieme alle arterie vertebrali, alle strutture facciali e al cervello (all’encefalo).
Il sangue ricco di ossigeno (O2)e di sostanze nutritive è necessario alla sopravvivenza delle cellule che costituiscono tessuti e organi. Inoltre, il sangue, dopo aver ceduto l’ossigeno e le sostanze nutritive, raccoglie ed allontana l’anidride carbonica (CO2) e le altre sostanze di scarto prodotte dal metabolismo cellulare, portandole ai polmoni ed ai reni attraverso le vene.
Nello specifico, è possibile notare che l’arteria carotide interna, grazie al suo decorso tortuoso e alle sue diramazioni, porta il sangue principalmente a strutture interne al cranio (porzione anteriore dell’encefalo, leptomeningi, globo oculare), ma anche a fronte e naso. La carotide esterna irrora, invece, il collo, la faringe, la laringe, la tiroide, l’esofago, la mandibola e il volto.
Disclaimer: l’elenco delle funzioni dell’arteria carotide non è necessariamente esaustivo.
Quali sono le patologie associate all’arteria carotide?
La patologia principale che colpisce le arterie carotidee è l’aterosclerosi.
Pressione alta, diabete, livelli alti di grassi (soprattutto colesterolo) nel sangue e il fumo possono aumentare tale rischio.
L’aterosclerosi è caratterizzata da un’alterazione della parete delle arterie, che si infiammano e perdono la propria elasticità.
Si va incontro a un vero e proprio indurimento tissutale, con deposito di materiale a livello parietale. In particolare, accumuli di materiale amorfo, detriti cellulari, lipidi, colesterolo, proteine, tessuto fibroso e cellule infiammatorie portano alla formazione di placche ateromatose nella parete. Queste placche si formano soprattutto a livello del seno carotideo, cioè alla biforcazione dell’arteria carotide comune.
Nel tempo, le placche possono ridurre il lume delle arterie carotidee al punto da limitare il flusso sanguigno (stenosi carotidea) a livello cerebrale e facciale. Gli effetti, però, del ridotto apporto sanguigno si verificano anche a livello degli arti innervati dalle zone del cervello non più irrorate. Questa ostruzione potrebbe portare alla formazione di un ictus cerebrale o un attacco ischemico transitorio.
Potrebbe portare anche a emorragia cerebrale, aneurismi, infarto del miocardio e gangrena senile delle estremità inferiori.
Nelle prime fasi, l’aterosclerosi è asintomatica. È possibile percepire i segni di ictus o attacco ischemico transitorio quando si ha improvviso intorpidimento del volto o debolezza degli arti (spesso su un solo lato del corpo), difficoltà a parlare o comprendere, improvvisa difficoltà di visione, vertigini e forte mal di testa improvviso.
Il trattamento della stenosi carotidea mira a ridurre il rischio di uno scarso apporto di sangue al cervello, rimuovendo la placca ateromatosa e controllando la coagulazione del sangue.
Disclaimer: l’elenco delle patologie associate potrebbe non essere esaustivo.
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