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Arti inferiori

Che cosa sono gli arti inferiori?

Gli arti inferiori corrispondono alla porzione del corpo compresa tra l’anca e le dita dei piedi.

Quali sono gli elementi che compongono gli arti inferiori?

Gli arti inferiori, procedendo dall’alto verso il basso, comprendono:

  • Anca. Grazie all’articolazione coxo-femorale (tra anca e femore), l’anca salda l’arto inferiore al tronco. Di essa fanno parte quattro gruppi muscolari:
    • Muscoli glutei. Aiutano a stare in piedi, a sollevare la coscia di lato, a spingere le anche in avanti e a ruotare la gamba.
    • Muscoli ileopsoas. Importanti muscoli flessori dell’anca, collegati alla colonna vertebrale e, dunque, deputati a mantenere l’equilibrio e sostenere la struttura ossea.
    • Muscoli adduttori. Si estendono dalla zona pubica alla superficie mediale (interna) del femore. Permettono l’adduzione delle cosce, cioè il loro avvicinamento.
    • Muscoli rotatori esterni dell’anca. Stabilizzano l’articolazione tra anca e femore e permettono i movimenti di extra-rotazione del femore.
  • Coscia. Segmento prossimale, lungo e voluminoso per la presenza di muscoli. Si estende tra l’anca e il ginocchio. Presenta il muscolo quadricipite, il quale in realtà comprende quattro muscoli:
    • Vasto laterale. All’esterno della coscia.
    • Vasto mediale. All’interno della coscia.
    • Vasto intermedio. Posto tra i primi due.
    • Retto femorale. Si attacca alla rotula.

Questi muscoli aiutano a estendere e mantenere dritta la gamba.

  • Ginocchio. Contiene la più grande articolazione del corpo umano, che connette il femore alla tibia attraverso la rotula, la quale stabilizza i movimenti. Muscoli e tendini permettono la flessione del ginocchio. I muscoli flessori sono:
    • Bicipite femorale.
    • Semimembranoso.
    • Semitendinoso.
    • Sartorio.
  • Gamba. Anatomicamente parlando, la gamba è solo il segmento che si estende dal ginocchio alla caviglia, e comprende le ossa tibia e perone e il muscolo polpaccio. I muscoli fondamentali per il movimento della caviglia, del piede e delle dita del piede sono:
    • Popliteo. Per la flessione/piegamento della gamba mediante il ginocchio.
    • Gastrocnemio. Situato nella regione posteriore della gamba, permette la flessione della gamba e l’estensione del piede, della caviglia e del ginocchio.
    • Soleo. Importante per camminare e stare in piedi.
    • Plantare. Posto in profondità nella regione posteriore della gamba, tra il muscolo Soleo e Gastrocnemio. Agisce con il gastrocnemio per flettere plantarmente il piede e la gamba).
  • Caviglia. Comprende l’articolazione tibio-tarsica e talo-crurale. Sono presenti rilievi chiamati malleolo mediale e malleolo laterale. Posteriormente è visibile il tendine calcaneare, chiamato tendine di Achille: collega i muscoli nella parte posteriore del polpaccio all'osso del tallone; quando il muscolo del polpaccio si flette, il tendine d'Achille tira il tallone in modo da poter stare in piedi, camminare o correre sulle dita dei piedi.
  • Piede. Composto da una porzione superiore, dorso, e una inferiore, pianta. Possiede venti muscoli, tra cui:
    • Tibiale anteriore. Muove il piede verso l'alto.
    • Tibiale posteriore. Sostiene l'arco e flette il piede.
    • Peronei. Muovono lateralmente la caviglia e il piede.
    • Estensori. Sollevano la pianta del piede per fare un passo in avanti.
    • Flessori. Stabilizzano le dita dei piedi contro il suolo.

Quali sono le funzioni degli arti inferiori?

Gli arti inferiori nell’uomo sono deputati alla locomozione, cioè la capacità di spostarsi grazie alla collaborazione di ossa, muscoli, articolazioni e tendini. Permettono inoltre la stabilità nella posizione eretta (stare in piedi).

Disclaimer: l’elenco delle funzioni degli arti inferiori non è esaustivo e serve a dare una panoramica di alcuni sintomi che possono associarsi al disturbo.

Quali sono le patologie associate agli arti inferiori?

Gli arti inferiori possono essere associati a condizioni e patologie quali:

  • Focomelia. Assenza di un arto o di parte di esso (presenza della sola estremità della gamba). È una patologia congenita.
  • Sieromelia. Fusione dei due arti inferiori, associata talvolta a mancanza di piedi. È dovuta anch’essa una patologia congenita.
  • Artrite. Patologia infiammatoria autoimmune (dovuta a sistema immunitario anomalo) a carico delle articolazioni, soprattutto del piede. Inizia dalla membrana sinoviale, una membrana “a forma di uovo” posta tra l’osso dell’articolazione e la cartilagine (serve a proteggere il liquido sinoviale, lubrificante l’articolazione). I pazienti più colpiti da artrite hanno un’età compresa fra i 30 e i 60 anni ma è possibile che colpisca anche i più giovani.
  • Artrosi. Malattia degenerativa provocata dal logoramento delle articolazioni, soprattutto anche e ginocchia, con una minima componente infiammatoria. Colpisce prima la cartilagine articolare e poi, avanzando, anche l’osso sottostante. È una malattia altamente diffusa nella popolazione anziana a causa dell’usura da utilizzo.
  • Osteoporosi. Indebolimento delle ossa per decalcificazione, cioè la mobilizzazione dei sali di calcio presenti nelle ossa, dovuta a una alterazione del metabolismo calcico, riscontrabile soprattutto in età senile.
  • Piede piatto. Il piede, fisiologicamente piatto nei bambini, non si sviluppa a formare il naturale arco (per la disposizione dei muscoli e delle ossa del piede).
  • Piede cavo. Al contrario del piede piatto, l’arco che si sviluppa col piede cavo è molto accentuato e porta a un accorciamento del piede con conseguente indebolimento muscolare. Solitamente è dovuto a problemi neuromuscolari.
  • Piede equino. L’asse del piede forma un angolo maggiore di novanta gradi con l’asse della gamba, costringendo il soggetto a camminare sulle punte.
  • Alluce valgo. Deformazione del primo dito del piede, il quale appare deviato verso le altre dita del piede mentre il primo osso metatarsale sporge medialmente. Potrebbe portare a infiammazione cronica e dolore con conseguente difficoltà di deambulazione.
  • Frattura del femore. Tipica degli anziani.
  • Lussazione dell’anca. Fuoriuscita della testa del femore dalla fisiologica posizione.
  • Distorsione del ginocchio. Problema molto frequente che si verifica in seguito a una sollecitazione dell’articolazione al di là dei limiti fisiologici. Può modificare i rapporti delle due ossa coinvolte nell’articolazione e portare a instabilità articolare.

Disclaimer: l’elenco delle patologie associate potrebbe non essere esaustivo.

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