Capezzolo
Che cos'è il capezzolo?
Il capezzolo è una sporgenza di forma conica o cilindrica localizzata all'apice della mammella e circondata da un'areola (zona di cute circolare, pigmentata e priva di peli).
Il capezzolo ha una consistenza morbida ed elastica e può essere più o meno in rilievo rispetto al piano cutaneo. Risulta iperpigmentato (generalmente di colore rosa scuro o bruno) e di aspetto rugoso all’estremità, a causa della presenza degli orifizi di sbocco dei dotti ghiandolari (o dotti galattofori, poiché trasportano latte prodotto dalla ghiandola mammaria).
Questa struttura rappresenta il punto in cui i dotti ghiandolari (o galattofori) si congiungono, per aprirsi alla superficie esterna del corpo.
Il capezzolo può essere sede di vari processi patologici, tra cui malformazioni, infezioni, traumatismi e neoplasie.
Quali sono gli elementi che compongono il capezzolo?
Il capezzolo è composto da una cute corrugata per la presenza di fossette e papille, in cui si aprono, tramite gli orifizi di sbocco, una ventina di dotti galattofori.
Esso contiene, inoltre, tessuto muscolare liscio, disposto circolarmente e radialmente. Questo tessuto è responsabile dell’erezione del capezzolo, chiamata telotismo, la quale provoca allungamento e maggior consistenza del capezzolo.
Durante i primi anni di vita, il capezzolo presenta dimensioni ridotte. Al raggiungimento della pubertà questa struttura aumenta di volume particolarmente nella donna, mentre rimane “rudimentale” nel maschio. Il capezzolo raggiunge il massimo sviluppo nel corso della gravidanza e dell'allattamento, divenendo maggiormente prominente e pigmentato.
Quali sono le funzioni del capezzolo?
La funzione principale del capezzolo consiste nell’eiezione del latte materno durante il periodo post parto, permettendo l’allattamento.
Il latte prodotto dalle ghiandole acinose nelle mammelle (a seguito del calo ormonale dopo il parto) viene trasportato attraverso i dotti galattofori e fatto uscire attraverso gli orifizi di sbocco presenti nei capezzoli. La suzione, cioè l’atto del neonato di succhiare i capezzoli, stimola il passaggio di latte attraverso i dotti.
I capezzoli rappresentano, inoltre, una zona erogena. Se stimolati a lungo e intensamente, durante l’attività sessuale, potrebbero portare a eccitazione.
Disclaimer: l’elenco delle funzioni dell’atrio sinistro non è esaustivo e serve a dare una panoramica di alcuni sintomi che possono associarsi al disturbo.
Quali sono le patologie associate al capezzolo?
Il capezzolo può essere associato a diversi processi patologici, tra cui malformazioni, infezioni, traumatismi e neoplasie.
Ecco alcune patologie o condizioni associate al capezzolo:
- Inversione del capezzolo. Anomalia in cui il capezzolo risulta rientrare all’interno della mammella anziché sporgere da essa. Uno o entrambi i capezzoli potrebbero occasionalmente introflettersi e, dopo stimolazione manuale o col freddo, tornare nella posizione corretta. Se questo non avviene, potrebbe rappresentare un problema. Solitamente si verifica a causa di processi infiammatori a carico della mammella o in seguito a interventi chirurgici. È inoltre possibile nascere col capezzolo invertito a causa, ad esempio, della brevità dei dotti galattofori.
- Secrezioni dal capezzolo spontanee o a seguito di manipolazione della mammella. Può colpire sia donne che uomini e prevede la secrezione di una piccola quantità di liquido trasparente o di colore giallo, bianco o verde. Questa secrezione può rappresentare un sintomo anomalo o innocuo. Se la secrezione è ematica (di sangue), è certamente un sintomo anomalo. Solitamente le secrezioni sono dovute a cause benigne come patologie dei dotti mammari o infezioni al seno (mastite).
- Galattorrea. Secrezione di siero lattescente, non puerperale, da entrambi i capezzoli. Solitamente è associata a problemi ipofisari: l’ipofisi stimola in eccesso la produzione di prolattina e, dunque, eccita il tessuto ghiandolare della mammella a produrre latte.
- Ragadi al capezzolo. Piccole fissurazioni particolarmente dolorose che possono andare in profondità, oltre il derma. Possono avere andamento circolare (ossia attorno all'impianto del capezzolo sull'areola) o decorrere dall'apice alla base del capezzolo. Questo disturbo può favorire la colonizzazione dei dotti galattofori da parte di agenti infettivi. Si formano soprattutto durante il periodo dell'allattamento ma, solitamente, regrediscono spontaneamente con la sospensione dell'allattamento.
- Eczema. L'eczema può coinvolgere solamente il capezzolo o anche l’areola e può fare parte di un disturbo cutaneo generalizzato.
- Infezioni virali. I capezzoli possono essere colpiti da infezioni dovute a mollusco contagioso (tumefazione con ulcera associata) ed herpes.
- Presenza di cisti sebacee. Questa condizione si manifesta come una tumefazione indolore in stretto rapporto con il capezzolo, e comunicante o meno con un dotto galattoforo. Le cisti sebacee possono portare ad infezione.
- Malattia di Paget del capezzolo. Proliferazione neoplastica delle cellule dei dotti galattofori, generalmente appartenenti ad una sola mammella. La malattia di Paget produce cambiamenti visibili nella pelle di capezzolo e areola areola-capezzolo: la cute appare arrossata, secca, irritata o squamosa (come per un eczema). Molte volte, alla palpazione, si può riscontrare anche la presenza un nodulo al seno sottostante. Altri sintomi frequenti della malattia di Paget sono le secrezioni di colore paglierino, prurito e sensazione di bruciore attorno al capezzolo e all'areola mammaria. Inoltre, possono manifestarsi edema, introflessione del capezzolo e lesioni con formazione di croste.
- Capezzoli sovrannumerari (politelia). Condizione rara e spesso dovuta a predisposizioni genetiche. Prevede la presenza di capezzoli in più ai due normalmente presenti. I capezzoli soprannumerari si possono presentare come semplici chiazze pigmentate, simili ai nei.
- Athelia. Condizione congenita rara in cui la persona affetta nasce senza i capezzoli.
Disclaimer: l’elenco delle patologie associate potrebbe non essere esaustivo.
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