Silicio per unghie e capelli

Che cos’è il silicio?

Il silicio è un minerale naturale presente, seppur in minime quantità, nell’organismo. Si trova naturalmente anche in molte piante come le verdure a foglia e i cereali integrali. Il silicio è necessario per la sintesi del collagene e dell'elastina e si può trovare anche sotto forma d'integratori o estratti.

Perché utilizzare il silicio e come funziona?

Come accennato nel paragrafo precedente, il silicio è utile per la produzione di collagene ed elastina, due sostanze estremamente importanti per la salute di ossa, tessuti connettivi, articolazioni e tendini. Il collagene è la proteina più diffusa nel corpo ed è parte costituente dei tessuti connettivi. Svolge anche un importante ruolo nel mantenere la pelle tonica ed elastica, riducendo le rughe. L’elastina è una proteina che conferisce elasticità ai tessuti, permettendogli di tornare alla forma originaria dopo che sono stati sottoposti a tensioni meccaniche.

Una ricerca del 2016 ha osservato come questo minerale possa fornire nutrienti essenziali al cuoio capelluto e ai follicoli dei capelli. Un altro studio del 2007 ha constatato un notevole rafforzamento dei capelli in 48 donne con capelli fini che hanno assunto 10 mg di silicio per un periodo totale di 9 mesi.

Per quel che riguarda l’effetto del silicio sulla salute delle unghie, uno studio del 2005 ha notato che l’acido ortosilicilico contenuto nel minerale porta a rafforzare le unghie deboli e fragili.

Come e quando utilizzare il silicio?

Il silicio può venire assunto sotto forma d'integratore o tintura (estratto vegetale).

Questo minerale è presente in una varietà di piante e vegetali, ma solitamente viene estratto dal bambù o dall’equiseto.

Un altro metodo comune di consumo è l'uso di erbe secche per fare il tè. Alcune persone mettono anche l'equiseto in infusione in acqua calda e poi aggiungono il composto ottenuto allo shampoo.

Per quanto non esistano, al momento, controindicazioni all’assunzione d'integratori di silicio, è bene consultare il proprio medico curante prima di procedere con l’integrazione.