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Importanza dell'acido folico in gravidanza
L’acido folico (o vitamina B9) è un elemento imprescindibile nella prevenzione delle malformazioni neonatali. Fondamentale per la vita dell’uomo e di molti altri organismi, l’acido folico riveste un ruolo decisivo per la crescita e la riproduzione cellulare e agisce da stimolo alla formazione dell’emoglobina, che regola il trasporto dell’ossigeno nell’organismo.
Da qui l’importanza dell’assunzione di un adeguato dosaggio di questa sostanza soprattutto per le donne in dolce attesa o che progettano una gravidanza. Studi scientifici hanno infatti dimostrato la rilevanza dell’acido folico per prevenire patologie congenite che interessano il tubo neurale, tra tutte la spina bifida, malformazione causata dalla mancata chiusura di una o più vertebre, che può innescare complicazioni di tipo neurologico o danni permanenti alle gambe. Inoltre, uno scarso apporto di vitamina B9 potrebbe causare altre malformazioni neonatali come la labiopalatoschisi (comunemente nota come “labbro leporino”), cardiopatie, anomalie del tratto urinario, anencefalia e sviluppo incompleto degli arti.
Poiché la chiusura del tubo neurale avviene tra il 17° e il 29° giorno di gravidanza, è consigliabile assumere l’acido folico almeno un mese prima del concepimento e nel corso dei primi tre mesi di gestazione. Anzi, poiché spesso il momento preciso del concepimento si scopre con esattezza solo a posteriori, sarebbe più sicuro cominciare ad assumere la vitamina nel momento in cui si dismette l’uso di anticoncezionali. Passato il terzo mese, infatti, il tubo neurale è ormai formato, e l’assunzione di acido folico in gravidanza perde la sua principale funzione di prevenzione.
A differenza di altre sostanze, la vitamina B9 non è prodotta dal nostro organismo, per cui è necessario assumerla principalmente attraverso il cibo. Come dice già il nome (“folico”, dal latino folium, “foglia”), l’acido folico è presente principalmente nelle verdure a foglia verde (lattuga, cavoli, broccoli, asparagi, spinaci, cime di rapa). Anche altri alimenti, però, ne contengono buone quantità, per esempio i cereali, il fegato, il lievito di birra, le nocciole, nonché legumi come fagioli e piselli secchi e frutta come arance, fragole e avocado.
Il fabbisogno giornaliero di acido folico è stimato intorno a 200 microgrammi (ovvero 0,2 milligrammi) e può essere facilmente soddisfatto seguendo un’alimentazione corretta. In gravidanza, però, tale fabbisogno raddoppia, e diventa necessario ricorrere a un’integrazione di vitamina B9.
Pertanto, per integrare l’apporto vitaminico soddisfatto dagli alimenti, alle donne incinte si consiglia di assumere compresse di acido folico, che possono essere acquistate in farmacia anche senza ricetta medica. Particolarmente consigliato è l’integratore alimentare multivitaminico e multiminerale Natalben Supra, indicato in caso di aumentato fabbisogno di acido folico, ferro e calcio durante la gravidanza.
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