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Benefici della dieta mediterranea i colori a tavola
Quando si parla dell’importanza dei colori a tavola, spesso si pensa ad una delle diete più ricche, nutrienti e benefiche, quella mediterranea.
Conosciuta come la più salutare, la dieta mediterranea si deve alle abitudini alimentari di quattro paesi in particolare, l’Italia, la Grecia, la Spagna e il Marocco. Tre paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che ci hanno tramandato la cultura del buon cibo perché mangiare sano significa anche mangiare con gusto.
Proprio per questo nel 2010, la dieta mediterranea è stata inserita dall’Unesco nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, grazie al suo valore nutrizionale e culturale che porta con sé. Si deve in particolare al fisiologo statunitense Ancel Keys il concetto di dieta mediterranea: intorno agli anni Cinquanta, nella dura atmosfera del periodo successivo alla seconda guerra mondiale, lo studioso ha notato come le popolazioni del Mediterraneo erano meno suscettibili ad alcune patologie. Tutto questo grazie all'alimentazione in cui erano predominanti vegetali, prodotti semplici di origine animale.
Grazie allo studio di Ancel Keys, esteso su sette nazioni, si sono scoperti gli effetti sull’incidenza epidemiologica di malattie cardiovascolari. A partire da quello studio poi negli anni si è andato naturalmente avanti nella ricerca, scoprendo che la dieta mediterranea riduce rischi di malattie, tumori e patologie gravi come la demenza, il cancro, la sindrome metabolica, la carenza di vitamine, l’infarto o la sarcopenia.
Per riassumere il sistema della dieta mediterranea e spiegare come adottare questo modello alimentare, nel 1999 è stata realizzata la piramide alimentare che comprende in linea generali il consumo di circa ventidue porzioni di alimenti divise in tre o quattro pasti. La frequenza è uno degli elementi cardini della dieta, ma ciò che conta è la qualità del cibo che si trasforma in una maggiore qualità della vita.
Alla base della piramide ci sono gli alimenti che devono essere consumati ogni giorno, anche più volte, a partire dalle cinque porzioni di frutta e verdura fresca, per proseguire con le due o tre porzioni di carboidrati complessi come la pasta, pane, cereali, meglio se integrali. Seguono poi i grassi, ma meglio se a crudo e saturi. Sono ideali l’olio d’oliva, di semi, di grani oleaginosi e latticini poco grassi. Nella piramide sono poi compresi gli alimenti che vanno consumati un paio di volte a settimana come la carne, meglio se quella bianca come il pollo e il maiale, oppure uova e pesce. In cima, ecco gli alimenti che possono essere mangiati raramente: dolci, carni rosse e insaccati.
La piramide rappresenta graficamente l’alimentazione che ognuno giornalmente dovrebbe seguire, non escludendo alcuno tipo di cibo: una dieta sana, ricca di frutta e verdura, semplice ma non per questo meno saporita.
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