Accedi per tracciare i tuoi ordini e avere sconti personalizzati!
Sei un nuovo cliente? Registrati
Guerra in Ucraina: pillole di iodio anti radiazioni
Le tristi vicende della guerra in Ucraina hanno risvegliato paure che pensavamo oramai lontane, una su tutti la psicosi del nucleare che ha fatto aumentare vertiginosamente le richieste in farmacia di ioduro di potassio. Vediamo perchè.
Iodio e radiazioni
Dopo che la centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata conquistata in Ucraina dall’esercito russo è scattato l’allarme in Europa di rischio nucleare.In molti paesi europei, come il Belgio e l'Olanda, le farmacie hanno già cominciato a distribuire pillole di ioduro di potassio.
In Italia, queste pastiglie non sono vendute in farmacia. Solo in caso di necessità, al verificarsi di un incidente nucleare, sarà attivato un Piano di Emergenza Nazionale in cui saranno coinvolti Protezione Civile, Ministeri interessati e Servizio Sanitario Nazionale per attivare la distribuzione della iodoprofilassi nelle modalità e nei dosaggi giusti a seconda dell'età.
Lo stesso presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, durante una conferenza stampa, ha dichiarato che in Veneto abbiamo una scorta di 500 mila pastiglie. Zaia sottolinea che “in un mondo come questo l’Italia dovrebbe fare in modo che questo farmaco diventi un integratore alimentare, come in altri Stati. Direi però di evitare la corsa al farmaco e di creare allarmismi su questo fronte”.
Perchè usare lo ioduro di potassio contro le radiazioni?
Lo iodio, sotto forma del suo sale potassico è stato utilizzato dopo l'incidente nella centrale nucleare di Chernobyl, nel 1986. Lo iodio assunto in questo modo è infatti in grado di bloccare l'assorbimento dello iodio radioattivo da parte della tiroide prevenendo l'insorgenza di tumori della tiroide ma va assunto in dosi opportune e non come preventivo in assenza di radioattività.
Categorici gli endocrinologi: Assolutamente no al fai-da-te.
Si sta parlando, infatti, di una iodoprofilassi specifica contro le radiazioni che si basa sull'assunzione di compresse formulate con una dose di iodio circa un migliaio di volte più elevata di quella giornaliera raccomandata nella dieta o contenuta in un integratore. Fare una iodoprofilassi a questi livelli è sconsigliato, oltre che rischioso per la salute, per la sola paura di un possibile attacco o incidente nucleare.
Tra l'altro l'isotopo dello IODIO non sarebbe l'unico radiattivo ad essere rilasciato durante eventuali emissioni nucleari. Quindi lo IODIO farmaco preso come profilassi non protegge il corpo da altri isotopi nucleari come ad esempio il cesio-137, lo stronzio-90, il polonio-210, l’uranio, il plutonio e il nettunio. Per questo e per altri motivi, è inutile assumere, senza indicazione esplicita del medico farmaci a base di iodio.
Quali sono gli effetti delle radiazioni sull'organismo?
Le conseguenze delle emissioni radiottive sull'organismo sono variabili da persona a persona e purtroppo non esiste un trattamento che consenta di invertirne gli effetti. Inizialmente si possono riscontrare sintomi quali:
- diarrea
- nausea
- vomito
- anoressia ed eritemi
Dopo una fase di latenza si manifestano conseguenze ben più gravi a carico degli apparati vitali, il più grave a livello del sangue tra le leucemie mieloidi acute ma anche di aplasie midollari. Quest’ultima è una malattia che porta alla completa distruzione delle cellule staminali del midollo osseo da cui hanno origine tutte le cellule del sangue: globuli bianchi, rossi, piastrine.
Per ciò che riguarda lo iodio radioattivo esso può provocare tumori alla tiroide ma la probabilità che si instauri descresce esponenzialmente sopra i 40 anni.
Come funziona la iodioprofilassi?
Obbiettivo: «saturare» la tiroide con l’elemento «buono» e non con quello radioattivo.
Se una persona assume le pastiglie di ioduro di potassio poco prima o subito dopo l'incidente nucleare, lo iodio verrà assorbito dalla tiroide che verrà saturata e non potrà più assorbire altro iodio, né stabile nè radioattivo, per le successive 24-48 ore. L'efficienza massima del blocco tiroideo si ottiene somministrando le pillole allo iodio (ioduro di potassio) qualche ora prima dell'esposizione alla nube radioattiva o, al massimo, entro le prime 6-8 ore dall'inizio dell'esposizione.
Come assumere lo iodio e a quali dosi?
In condizioni normali, la tiroide è in grado di tollerare fino a 1 mg di iodio al giorno senza che si verifichino effetti avversi, in quanto l'eccesso di iodio viene espulso con le urine. L'apporto giornaliero di iodio raccomandato per l'adulto è di 150 µg. Gli integratori alimentari autorizzati in Italia ne contengono, per legge, un massimo di 225 µg.
Radioprotezione
Le pastiglie di ioduro di potassio (farmaco) indicate solo in caso di esplosioni in impianti molto vicini (in un'area di 50 o 100 chilometri), vanno assunte prima o subito dopo l'arrivo della nube e quotidianamente per un tempo limitato, finché dura la nube tossica secondo questa posologia media:
- Per gli adulti sotto i 40 anni d'età e donne che allattano, servono 130 mg di ioduro di potassio (che fornirà circa 100 mg di iodio stabile al nostro organismo);
- Per i bambini dai 3 anni fino ai ragazzi di 18, bastano 65 mg di ioduro di potassio (quindi metà della dose degli adulti);
- Per i bambini da 1 a 3 anni, sono sufficienti 32 mg di ioduro di potassio (un quarto della dose degli adulti);
- Per i neonati, sono previsti 16 mg di ioduro di potassio.
Come si può notare gli adulti sopra i 40 anni non sono previsti nel piano di iodoprofilassi in quanto il rischio di sviluppare un tumore della tiroide a causa delle radiazioni cala sensibilmente dopo i 40 anni.
Come già ribadito, questo tipo di assunzione ha senso solo per persone vicine e periodi molto limitati, tenendo ben presente che (come tutti i farmaci) anche queste pillole possono avere effetti collaterali come:
disfunzioni della tiroide (come ipertiroidismo e ipotiroidismo iodio-indotto)
effetti gastroenterici (nausea, vomito, diarrea, gastralgie)
reazioni allergiche (angioedema cutaneo, artralgie, linfoadenopatia, orticaria).
Oltre alla formulazione in pillole, lo ioduro di potassio può essere preparato anche in forma liquida nella famosa soluzione di Lugol al 5%, preparata in farmacia e previa presentazione di ricetta.
La soluzione di Lugol (sia debole che forte) preparata dal Farmacista nel Laboratorio Galenico della Farmacia richiede ricetta non ripetibile.
La ricetta non ripetibile è valida 30 giorni per una sola preparazione, questo per la presenza di iodio, considerato sostanza tossica.
Per questo motivo, è importante che il medico scriva sulla ricetta, la dose dello iodio in tutte lettere. Es. “iodio 2g” deve essere scritto “iodio DUE GRAMMI".
Gli integratori di iodio (vedi al lato) non possono sostituirsi al farmaco visto l'esiguo quantitativo di iodio in esso contenuti. Tuttavia possono essere assunti da tutti coloro volessero stimolare il metabolismo attraverso una blanda stimolazione della tiroide.
Per usi che esulano da questo, come d'altronde già ampiamente detto in questo articolo, si sconsiglia vivamente il fai da te e si rimanda alla super visione di un medico.