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Placenta

Che cos’è la placenta?

La placenta è un organo temporaneo che si sviluppa nell’utero durante la gravidanza. La placenta si origina in parte dall’endometrio della donna e in parte a partire dal feto.

Quali sono gli elementi che compongono la placenta?

La placenta si compone di diversi elementi:

  • una parte materna, detta decidua;
  • una parte che ha origine dal feto, detta corion e ad esso collegata dal cordone ombelicale;
  • i villi, ovvero vasi sanguigni nei quali avvengono gli scambi tra madre e feto.

Dovendo rispondere alle fasi della gravidanza, la placenta non è solo un organo complesso di per sé, ma evolve e si modifica cambiando la sua forma e le sue dimensioni assecondando la crescita del bambino.

Quali sono le funzioni della placenta?

La funzione principale della placenta è fornire ossigeno e nutrienti al feto e rimuovere i prodotti di scarto dal suo sangue. Gli scambi tra feto e madre avvengono mediante il cordone ombelicale, che collega il nascituro alla placenta stessa.

La placenta ha molte altre funzioni, tra cui:

  • fornire anticorpi al feto, trasmettendogli quelli materni;
  • bloccare il passaggio di sostanze dannose per il nascituro, come alcol, caffeina, droghe e sostanze cancerogene legate al fumo;
  • produrre ormoni utili per lo sviluppo fetale, come il testosterone e la prolattina, che stimolerà poi nella madre la produzione del latte per l’allattamento.

Disclaimer: l’elenco delle funzioni riportate non è da considerarsi esaustivo.

Quali sono le principali patologie associate alla placenta?

Durante la gravidanza, è importante che la placenta sia in salute ed è bene effettuare controlli, specialmente se si hanno gravidanze tardive oltre i 40 anni.

I principali problemi associabili alla placenta sono:

  • Rottura della placenta. Se la placenta si stacca dalla parete interna dell'utero prima del parto - parzialmente o completamente - si sviluppa una condizione nota come distacco della placenta. Questo può privare il bambino dell'ossigeno e delle sostanze nutritive e causare per la donna un forte sanguinamento. Il distacco della placenta, che può verificarsi per cause naturali o in seguito ad un trauma, può provocare una situazione di emergenza che richiede un parto anticipato;
  • Placenta previa. Questa condizione si verifica quando la placenta copre parzialmente o totalmente la cervice, cioè lo sbocco dell'utero, rendendo più difficile il parto e obbligando magari al cesareo. La placenta previa può anche causare gravi emorragie vaginali. Questa patologia però è più comune all'inizio della gravidanza e potrebbe risolversi spontaneamente quando l'utero cresce;
  • Placenta accreta. In genere, la placenta si stacca dalla parete uterina dopo il parto. Si parla invece di placenta accreta quando parte o tutta la placenta rimane saldamente attaccata all'utero. Questa condizione si verifica quando i vasi sanguigni e altre parti della placenta crescono troppo profondamente nella parete uterina. Questo può causare gravi perdite di sangue durante il parto e il ginecologo potrebbe raccomandare un cesareo e la rimozione dell’utero;
  • Placenta trattenuta. Se la placenta non viene espulsa entro 30 minuti dopo il parto, si parla di placenta trattenuta. Una placenta trattenuta può verificarsi perché la placenta rimane intrappolata dietro una cervice parzialmente chiusa o perché la placenta è ancora attaccata alla parete uterina. Se non trattata, la placenta trattenuta può portare a pericolose infezioni e a gravi emorragie.

Questi problemi possono essere prevenuti seguendo un regime alimentare e di vita sano durante la gravidanza ed evitando sforzi.

Categoria:Anatomia

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