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Sistema nervoso autonomo

Che cos'è il sistema nervoso autonomo?

Il sistema nervoso autonomo, chiamato anche sistema nervoso vegetativo o viscerale, è parte del sistema nervoso periferico e comprende tutte le cellule neuronali deputate all’innervazione di organi interni, ghiandole e alcuni muscoli.

Viene anche definito sistema autonomo involontario in quanto provvede alle funzioni che sono fuori dal controllo umano volontario e che perciò vengono compiute anche quando l’organismo è a riposo o compie reazioni riflesse. Per farlo agisce sui muscoli lisci (ad esempio quelli nella pelle attorno ai follicoli piliferi, quelli attorno ai vasi sanguigni, quelli nell’occhio e quelli dello stomaco, dell’intestino e della vescica e su quello cardiaco).

Quali sono gli elementi che compongono il sistema nervoso autonomo?

Il sistema nervoso autonomo è costituito da due gruppi di cellule nervose:

  • Fibra pre-gangliare: diparte dagli organi del sistema nervoso centrale per arrivare al ganglio, una formazione anatomica rotondeggiante in cui la terminazione della fibra pre-gangliare comunica con l’inizio della fibra post-gangliare. Rilascia il neurotrasmettitore acetilcolina.
  • Fibra post-gangliare: diparte dai gangli e termina stimolando gli organi effettori. A seconda dell’elemento anatomico innervato e dell’effetto che si vuole ottenere rilascia acetilcolina oppure noradrenalina o adrenalina .

Il sistema nervoso autonomo è suddivisibile in tre parti:

  • Il sistema nervoso simpatico. La fibra pre-gangliare origina nel corno intermedio-laterale del midollo spinale a livello delle zone toraciche e lombari (tra vertebre D1 e L2 o L3). Essa ha un breve decorso, in quanto il ganglio è posto vicino al midollo. Le fibre post-gangliari, più lunghe, generalmente si dirigono verso la muscolatura liscia (dei vasi sanguigni, dei visceri, dei polmoni, del cuoio capelluto e delle pupille), il cuore e le ghiandole sudoripare, salivari e digestive.
  • Il sistema nervoso parasimpatico. La fibra pre-gangliare origina nel tratto sacrale del midollo spinale (tra S2 r S3) e nel midollo allungato del tronco encefalico (i nervi cranici III, VII, IX e X formano le fibre pre-gangliari parasimpatiche). La fibra pre-gangliare è molto lunga, poiché il ganglio è posto vicino all’organo bersaglio. La fibra post-gangliare, molto corta, si dirige principalmente verso i vasi sanguigni della testa, del collo e dei visceri toraco-addominali, verso le ghiandole lacrimale e salivare e verso la muscolatura liscia.
  • Il sistema nervoso enterico. Formato dall’insieme delle fibre nervose che innervano gli organi dell’apparato digerente.

Quali sono le funzioni del sistema nervoso autonomo?

Il sistema nervoso autonomo controlla l’omeostasi dell’organismo, monitorando le funzioni dell’organismo a riposo e le reazioni riflesse. Per farlo agisce principalmente sui muscoli lisci e su quello cardiaco.

Il sistema simpatico e quello parasimpatico esercitano sui loro bersagli un effetto opposto. In questo modo controllano funzioni come la dilatazione delle pupille, la produzione della saliva e del muco, la frequenza cardiaca, la contrazione dei muscoli dei bronchi, i movimenti di stomaco e intestino, l’accumulo di glicogeno nel fegato, la produzione dell’urina, il rilassamento della parete della vescica e l’apertura del suo sfintere. Il sistema parasimpatico, implicato in situazione di riposo, porta a vasodilatazione, rallentamento del battito cardiaco, broncocostrizione, contrazione delle pupille, stimolo della motilità intestinale. Il sistema simpatico, implicato in situazioni di stress o pericolo, è coinvolto in risposte “lotta o fuggi” portando dunque a vasocostrizione, aumento battito cardiaco, aumento salivazione, broncodilatazione, etc.

Disclaimer: l’elenco delle funzioni del sistema nervoso autonomo non è esaustivo e serve a dare una panoramica di alcuni sintomi che possono associarsi al disturbo.

Quali sono le patologie associate al sistema nervoso autonomo?

Quando il sistema nervoso autonomo non funziona correttamente, si incorre in una disfunzione autonomica, anche detta disautonomia neurovegetativa. Questo malfunzionamento può portare a disturbi quali: alterazione della regolazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca con ipotensione ortostatica e ipertensione in posizione sdraiata (con conseguenti vertigini, faticabilità, visione offuscata), disturbi della funzione respiratoria, disturbi dell’apparato gastrointestinale (riduzione della motilità gastrointestinale, disfagia, stipsi, diarrea), disturbi sessuali e urinari (nicturia, pollachiuria, minzione imperiosa, impotenza, perdita del controllo sfinterico), disturbi della termoregolazione e del sonno.

In generale si distinguono:

  • Disautonomie focali. Caratterizzate da una sintomatologia settoriale. Un esempio è la sindrome di Bernard Horner: porta a ptosi (abbassamento della palpebra), miosi (restringimento della pupilla) e anidrosi facciale (assenza di sudorazione sul volto). Un altro esempio è la sindrome di Adie, in cui la pupilla non reagisce alla luce e i riflessi osteotendinei sono interrotti.
  • Disautonomie generalizzate. Suddivise a loro volta in:
    • Disautonomie centrali (a livello del cervello o del midollo). Come l’insufficienza autonomica pura o associata alla malattia di Parkinson.
    • Disautonomie periferiche (a livello dei nervi). Acute, come la sindrome di Guillain Barrè, oppure croniche, come neuropatie ereditarie, neuropatie diabetiche, tossico-carenziali e infettive.

Disclaimer: l’elenco delle patologie associate al sistema nervoso autonomo non è esaustivo e serve a dare una panoramica di alcune delle condizioni che possono associarsi a tale parte anatomica.

Categoria:Anatomia

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