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Artemisia

Che cos’è l’artemisia?

L'artemisia, nota anche con il nome di assenzio selvatico, è un’erba perenne che appartiene alla famiglia delle Asteraceae o Compositae. Svolge una funzione antispasmodica nei disturbi digestivi, tonica per il sistema nervoso ed è utile a stimolare il flusso mestruale.

Questa erba ha guadagnato notorietà nel tempo per il suo utilizzo nell'assenzio, il liquore francese prediletto da molti artisti nel 19° secolo.

Originaria dell’Europa, l’artemisia viene coltivata in varie parti del mondo, in quanto adatta a varie tipologie di climi, e viene solitamente consumata sotto forma di estratto o tè.

Quali sono le proprietà e i principi naturali dell’artemisia?

Dell'artemisia si utilizzano le sommità perché ricche di:

  • Olio essenziale;
  • Flavonoidi;
  • Idrossicumarine;
  • Polline;
  • Triterpeni;
  • Steroli;
  • Lattoni sesquiterpenici;

La radice di artemisia viene poi impiegata in erboristeria e fitoterapia in quanto ricca di inulina, un carboidrato che favorisce la regolarità intestinale agendo come prebiotico, e di camazulene, potente antiossidante capace di combattere lo stress ossidativo nel corpo associato alle malattie cardiache, all'Alzheimer e ad altri disturbi.

Quando utilizzare l’artemisia?

Come precedentemente accennato, l'artemisia e le preparazioni erboristiche a base di artemisia sono indicate per favorire l'appetito e le funzioni digestive, per stimolare il flusso mestruale, il parto, e per combattere lo stress ossidativo associato a diverse patologie. Tra i benefici dell'artemisia troviamo anche l'azione ipoglicemizzante della radice, maggiormente apprezzabile dopo un uso prolungato del rimedio.

A questa erba sono state attribuite proprietà antidolorifiche. Nello specifico, l’artemisia si è dimostrata efficace nell’alleviare i sintomi dell’osteoartrite, una condizione dolorosa derivante dall'infiammazione delle articolazioni.

A tal proposito, uno studio condotto su 90 adulti affetti da osteoartrite del ginocchio ha dimostrato che, l’applicazione sulla zona dolente di un unguento contenente il 3% di artemisia 3 volte al giorno per 4 settimane, sia associata a una riduzione dei livelli di dolore e a un miglioramento della funzione fisica, pur non avendo alcun effetto sulla rigidità.

Inoltre, è stato ipotizzato, ma non dimostrato, che l’artemisia possa combattere la tenia e altre infezioni parassitarie per via del suo elevato contenuto di tujone.

L’elenco potrebbe non essere esaustivo.

Come interagisce l’artemisia con altri farmaci?

È consigliabile evitare l’assunzione di artemisia in caso di gravidanza, allattamento, epilessia e problemi renali. Inoltre, l’artemisia è soggetta a interazioni note con altri farmaci come:

  • Farmaci calcio-antagonisti;
  • Farmaci antifungini;

Non si conoscono altre interazioni specifiche tra l’artemisia e i farmaci comunemente utilizzati; per ragioni di sicurezza, si consiglia di evitare l'assunzione simultanea dei principi attivi interponendo almeno 2-3 ore di intervallo tra l’uno e l'altro.

Si raccomanda un consulto con il proprio medico di base.

Come assumere correttamente l’artemisia?

L’artemisia si può assumere tramite integratori e miscele a base di erbe.

Gli steli, le foglie e i fiori possono essere essiccati e usati per preparare un tè.

Per l'applicazione sulla pelle, l’erba viene estratta sotto forma di olio essenziale e diluita in lozioni o unguenti.

Tuttavia, si ricorda che, per via dell’elevata quantità di tujone contenuta nell’artemisia, le lozioni, se usate in eccesso, potrebbero dare luogo a ustioni e irritazioni a livello cutaneo.

Come per qualsiasi integratore, è consigliato rivolgersi al proprio medico di base prima di usare l’artemisia, soprattutto perché gli effetti a lungo termine e le linee guida specifiche per il dosaggio non sono note.

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