Zingiber officinale
Che cos’è lo zingiber officinale?
Lo Zingiber Officinale, più comunemente zenzero, è una pianta che viene utilizzata come spezia nelle culture orientali, e in particolar modo asiatiche, poi introdotta in occidente all’epoca di Alessandro Magno.
Dal rizoma, lo stelo sotterraneo da cui dipartono le radici, viene estratto un olio, dall’aroma forte, caldo e piccante.
Lo zingiber officinale ha un’estrema varietà di utilizzi: ad esempio, viene usato come spezia in diverse ricette e preparazioni. È abbastanza popolare il suo utilizzo come tisana, ma viene apprezzato anche da solo, fresco o essiccato (intero o in polvere).
Dallo zenzero sono estratti dei principi attivi che ne giustificano gli utilizzi per la prevenzione e la cura di alcuni disturbi, quali nausea, artrite, problemi digestivi, raffreddore ed emicranie.
Quali sono le proprietà e i principi naturali dello zingiber officinale?
Chimicamente composto da sesquiterpeni, gingeroli, ailalcani, shogaoli, gingerdioli e diarilpetanoidi, lo zingiber officinale ha le seguenti proprietà:
- Epatoprotettiva;
- Nefroprotettiva;
- Antiossidante;
- Larvicida;
- Antidiabetica;
- Antidiarroica;
- Antinfiammatoria;
- Antifungina;
- Analgesica;
- Antielmintica;
- Citotossica;
- Antibatterica.
Più nello specifico, i gingeroli e i prodotti che generano in seguito alla loro disidratazione, gli shogaoli, sono i principi attivi responsabili soprattutto per la sua attività antiemetica. Infatti, queste sostanze sembrano essere in grado di aumentare la produzione di saliva, bile e succhi gastrici, di incrementare la peristalsi intestinale (effetto procinetico) e di sopprimere le contrazioni gastriche.
Quando utilizzare lo zingiber officinale?
Lo zingiber officinale è uno stomachico, ovvero una sostanza naturale in grado di stimolare la digestione. Per questo, viene indicato per tutti i disturbi legati all’apparato digerente. Favorisce sia la peristalsi (la contrazione della muscolatura liscia dello stomaco), sia la secrezione dei succhi gastrici e promuove l’azione degli enzimi digestivi.
Lo zingiber officinale, inoltre, ha dimostrato di avere effetti benefici contro la cinetosi, la nausea e il vomito, grazie alla sua capacità d'inibizione della motilità gastrica. A livello del sistema nervoso, i suoi principi attivi riescono a contrastare i recettori per la serotonina, implicati nell’induzione di nausea e vomito.
Per questi motivi, lo zenzero viene utilizzato anche per contrastare i disturbi dello stomaco causati da un abuso di alcol o da un’alimentazione non corretta.
Alcuni studi hanno indicato, ma non dimostrato, che l'olio di zingiber officinale è risultato essere antinfiammatorio, prevenendo i cambiamenti nei marcatori della funzione renale o nelle molecole associate all'infiammazione.
Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.
Come interagisce lo zingiber officinale con altri farmaci?
Lo zingiber e i prodotti che lo contengono possono interferire con l'azione di farmaci anticoagulanti orali, antiaggreganti piastrinici, eparine a basso peso molecolare, farmaci trombolitici e FANS. L'uso concomitante di queste classi di farmaci può incrementare il rischio di sanguinamento.
Per tale ragione, qualora si stiano assumendo uno o più dei farmaci di cui sopra, si raccomanda di chiedere consiglio al proprio medico prima di utilizzare prodotti a base di zingiber officinale.
Come assumere correttamente lo zingiber officinale?
Esistono differenti modalità di utilizzo e assunzione dello Zingiber Officinale:
- tisane (comune è la tisana zenzero e limone);
- fresco;
- in polvere (anche come spezia nelle ricette);
- integratori.
È importante ricordare che gli oli essenziali non dovrebbero mai essere consumati o ingeriti da soli.
L'olio di zenzero che viene applicato sulla pelle dovrebbe essere sempre diluito in un olio vettore prima. Alcuni esempi di oli di questo tipo sono: olio di mandorle, olio di jojoba, olio di cocco e olio di avocado.
È possibile, inoltre, reperire sul mercato numerosi integratori alimentari che possono essere utilizzati in questo senso.
Per il corretto modo d'uso e posologia, si rimanda ancora una volta a quanto riportato dal produttore sulla confezione o sull'etichetta del prodotto che si vuole impiegare.
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